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Filctem Cgil: “Enel in ginocchio per pochi centimetri di neve”

11 Febbraio 2015
Solo l'impegno dei lavoratori ha limitato disagi ancor più gravi

Inutile chiamarla emergenza neve, sono caduti dai 40 ai 50 cm, una cosa normale per il periodo di febbraio. Forse le cause vanno ricercate, se non tutte sicuramente in gran parte, tra ciò che i sindacati e i lavoratori da anni evidenziano ad un' Azienda che pensa solo ad investire all'estero ed ad incentivare le uscite dei lavoratori in Italia.

Problemi di black out si sono avuti anche in passato, ma con un numero “adeguato” di personale e di mezzi idonei sul territorio si è sempre ripristinato il servizio in tempi ragionevoli. Oggi si deve “muovere” personale da varie Regioni d'Italia ed ancora ci sono cittadini al buio.

Così non si garantisce un servizio elettrico efficiente e sicuro, forse ENEL dovrebbe chiedersi che cosa nelle sue politiche non funziona.

Ad oggi in azienda sono rimaste poche persone che possono vantare anni d'esperienza e conoscenza del territorio; a fronte delle tante uscite incentivate Enel non ha provveduto con altrettante assunzioni. Questo è ancor più evidente quando i sistemi di telecontrollo vanno in tilt come è successo in questa circostanza.

La mancanza di personale operativo e di tecnici specialisti, oltre ad automezzi non idonei per ridotte capacità di carico, adatti a contenere solo contatori e borsa attrezzi; oppure non consigliati per inerpicarsi su strade di montagna innevate, hanno fatto sì che gli aiuti non partissero o arrivassero in ritardo. A ciò si è aggiunta la carenza di materiale per interventi su guasti che ha prolungato in alcuni casi l'interruzione.

Forse le assunzioni che i sindacati rivendicano sono necessarie, forse i troppi “buchi” scoperti in reperibilità dovuti alla carenza degli organici sono lo specchio di una situazione non più sostenibile così come già da tempo viene evidenziato; forse quando si chiedono automezzi più idonei non è un capriccio di qualche lavoratore, e se ogni giorno le cose continuano ad andare avanti anche nell'emergenza e nella diseconomia dell'Azienda senza creare disagi ai cittadini è merito di quei lavoratori che giorno e notte operano con coscienza e scrupolo e che in questo caso hanno anche dovuto “metterci la faccia” in prima persona di fronte ai disagi e alle tensioni con i clienti.

L'emergenza ha evidenziato limiti che, da tempo, le organizzazioni sindacali chiedono di affrontare; le stesse rinnovano pertanto ai Sindaci ed alla Regione la richiesta di convocare un tavolo per analizzare la condizioni organizzative, tecniche e degli organici sul servizio elettrico nel nostro territorio.

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