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Esplosione allo stabilimento militare di Noceto, due lavoratori feriti

23 Gennaio 2015
La solidarietà dei sindacati confederali e di categoria

Un nuovo grave incidente su lavoro è accaduto stamattina presso il reparto n° 64 dello Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento a Noceto. I sindacati di categoria FP CGIL, FP CISL, UIL PA, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, unitamente alle segreterie confederali di CGIL, CISL e UIL provinciali, nell’esprimere vicinanza ai due lavoratori (rimasti feriti durante le operazioni di inertizzazione di plinti contenenti materiali esplodenti), cui augurano una pronta guarigione, auspicano che tutti gli enti preposti collaborino affinché si faccia al più presto luce sulla dinamica dell’accaduto.

Lo scoppio ha dato luogo ad un forte boato, udito anche nella vicina frazione di Costamezzana. Pur essendo ancora tutta da ricostruire, la vicenda solleva comunque inevitabilmente, ancora una volta, la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, tanto più dal momento che si parla di un contesto in cui si trattano materiali esplosivi. Contesto reso più “sensibile” dal fatto che, oltre ai circa 65 dipendenti statali diretti (tra impiegati e operai), all’interno dello stabilimento opera un gruppo di 5/6 lavoratori di un’azienda in appalto (la “Esplodenti Sebino” di Lanciano, della quale fanno parte i due addetti feriti) che utilizza procedure di sicurezza sulle quali da anni si chiedono chiarimenti, mai forniti dalla dirigenza. Ciò che è dato conoscere è che altri incidenti avevano già coinvolto in passato la ditta in questione, sia nella sede di Lanciano che a Noceto, con azioni di denuncia (anche presso l’amministrazione comunale) e uno sciopero per rivendicare garanzie di sicurezza e tutela dei lavoratori dello stabilimento.

A prescindere da quanto sarà possibile accertare sugli eventi odierni, va detto che in più occasioni, sono state segnalate dai responsabili sindacali per la sicurezza agli organi competenti criticità legate al mancato adeguamento alle ultime normative in materia. Una carenza che troppo spesso è legata alla mancanza di risorse e di investimenti e che, tuttavia, così come non può essere sottovalutata in nessun caso, tanto meno può essere accettata in una realtà come quella dello stabilimento nocetano.

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