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Esodati: Cgil, Cisl e Uil sollecitano una decisione in tempi brevi

9 Ottobre 2012
Occorre allargare la salvaguardia dai nuovi requisiti pensionistici per coloro che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione

Così come a Roma davanti al Parlamento anche a Parma, oggi, Cgil, Cisl e Uil hanno unitariamente rilanciato la battaglia in difesa degli esodati, chiedendo di accelerare la discussione e l'approvazione di una legge che allarghi la salvaguardia dai nuovi requisiti pensionistici per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione.

Durante una conferenza stampa convocata presso la Camera del Lavoro di Parma, i sindacati confederali provinciali hanno ricordato come la situazione dei cosiddetti esodati, delle ricongiunzioni onerose e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 rappresenti per il Paese una vera e propria emergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi. Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti-Fornero (che allo stato attuale permette solo a 120mila persone di andare in pensione con le vecchie regole a fronte di una platea che l’INPS quantifica in 400mila), migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione.

E mentre Cgil, Cisl e Uil chiedono unitariamente al Parlamento una modifica al decreto, a livello locale si sta cercando di contattare tutti coloro che hanno ricevuto la lettera dall’INPS per ragguagliarli sulla loro posizione, ma resta l’ingiustizia che riguarda quei lavoratori che hanno sottoscritto a suo tempo accordi individuali e che tuttavia non risultano noti all’ente di previdenza.

Occorrono risorse economiche e il Governo, a fronte dei risparmi di spesa ottenuti con i sacrifici imposti con provvedimenti come la spending review e il salva-Italia, deve impegnarsi a trovarle. Non si può continuare a tollerare che i problemi generati dalla crisi e da una cattiva gestione della cosa pubblica ricadano sempre sui redditi fissi, che certamente non hanno generato quell’evasione fiscale dal 120miliardi di euro i cui responsabili non appartengono verosimilmente alla categoria degli esodati.

Anche il disegno di legge Damiano presentato in Commissione Lavoro, che avrebbe permesso di poter andare in pensione prima dei 60 anni e con 35 anni di contributi ancora per un anno è stato bloccato. Così, mentre il premier Monti, in visita a Parma per l’inaugurazione del nuovo stabilimento Barilla, parla di coesione sociale, il suo Governo, per il tramite del Ministro Fornero, alimenta una vera e propria emergenza sociale che alimenta l’esclusione e richiede risposte urgenti.

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