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Esercito a Parma: così si risolve il problema sicurezza?

18 Febbraio 2010
Le perplessità della Cgil provinciale

In merito al ventilato arrivo in città dell'Esercito ad occuparsi di ordine pubblico la Cgil di Parma ritiene necessario esprimere serie perplessità.

 

Innanzitutto il sindacato crede che sia tutt'altro che ideologico considerare che i temi della sicurezza e dell'ordine pubblico debbano essere affrontati dalle forze dell'ordine che hanno normalmente la formazione, l'esperienza e la competenza per intervenire in situazioni assolutamente delicate, connettendo gli interventi alla primaria funzione investigativa e di prevenzione.

 

Nel caso di specie, l'intervento del quale si parla vedrebbe impegnati una ventina di militari. Ciò significa, se si immagina una copertura 24 ore su 24, che sarebbero costantemente sul territorio, tra turni e riposi, circa 5 soldati. È quindi evidente che parliamo di pura immagine; del tributo da pagare ad una impostazione, questa sì populista e ideologica, che innerva le politiche dell'attuale maggioranza politica del Paese. Purtroppo è un'immagine negativa, che rischia di deprimere il commercio e di classificare Parma tra le località dove si viene a proprio rischio e pericolo.

 

Il tema sicurezza è evidentemente un tema serio e la Cgil non si permetterebbe nemmeno di usare le ironie che già circolano sull'attesa di carrarmati e autoblindo come prospettiva prossima ventura. Purtroppo le persone, specialmente le più deboli, hanno delle preoccupazioni reali, che meritano di essere affrontate nell'unico modo serio ed efficace, cioè sollecitando il consolidamento della forza di Polizia e dei Carabinieri.

 

È troppo chiedere che le Istituzioni locali facciano pressione in questo senso, anziché rincorrere certe “sirene” che rischiano di dare un’immagine di Parma come città militarizzata?

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