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"Emergenza acqua, scelte chiare e scelte coerenti"

19 Giugno 2017
La posizione del Coordinamento Acqua Pubblica Parma

La richiesta della regione Emilia Romagna al Governo di decretare lo stato di calamità per l'emergenza idrica, la conferenza stampa del Consorzio di Bonifica Parmense che ha rilanciato i rischi per l'agricoltura a causa dell' abbassamento delle falde e degli invasi, riporta in modo drammatico l'attenzione di tutta l'opinione pubblica sull'emergenza acqua. In realtà, più che un'emergenza si tratta di uno stato di crisi idrica rispetto al quale non sono ipotizzabili rimedi a breve. Occorre però fin da subito operare con determinazione senza dare sponda ad atteggiamenti fatalistici.

Per il Comitato Acqua Pubblica Parma in primo luogo si tratta di rilanciare l'idea, uscita trionfatrice dal  referendum del 2012, ma calpestata dai vari governi e dal Parlamento, dell'acqua come bene, come bene da sottrarre a logiche mercantilistiche. Come è ormai chiaro, o dovrebbe esserlo, si tratta di un bene scarso che va preservato e conservato, ribaltando logiche di mercato e di speculazione, premiando invece i bassi consumi, i risparmi e le pratiche virtuose. Occorrono inoltre investimenti per ridurre in modo sensibile le perdite dalla rete che si aggirano su percentuali a due cifre, e promuovere forme di consumo, agricolo industriale e domestico, e un'economia, a ridotto utilizzo di risorse idriche.

Il Comitato Acqua pubblica infine ribadisce alla Regione Emilia Romagna, impegnata a chiedere al  Governo lo stato di  calamità, di esprimere parere contrario alla richiesta di aprire nuovi pozzi sul monte Pelpi nel Comune di Bedonia di prelievo per acqua minerale da imbottigliamento richiesta dalla ditta Norda. Una richiesta anacronistica e già ieri irricevibile per serie considerazioni ambientali e tecniche, oggi davvero incomprensibile. Occorre coerenza se si vuole dare una risposta credibile alla grave situazione che minaccia seriamente lo sviluppo della nostra comunità.

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