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Emergenza abitativa, picco degli sfratti

4 Luglio 2012
SUNIA e CGIL lanciano l'allarme anche a Parma

Anche a Parma il problema della casa si aggrava ogni giorno che passa, sia per l'aumento di sfratti per morosità, causati dalla perdita del lavoro, sia per il numero crescente di famiglie che hanno difficoltà a pagare l'affitto o la rata del mutuo per i danni che la crisi sta creando.

“Se confrontiamo il numero degli sfratti emessi dal Tribunale di Parma nel primo trimestre di quest'anno – spiega Emanuela Betti Pico, responsabile provinciale del SUNIA -, con quello relativo al primo trimestre 2011 notiamo, purtroppo, un incremento di oltre il 13%, incremento destinato ad avere riflessi anche sulle esecuzioni e, dunque, ad alimentare il fenomeno dell'emergenza senza soluzione”.

Anche a Parma si risentono gli effetti dannosi dei tagli lineari voluti dai governi degli scorsi anni. “Paradossalmente – aggiunge Emanuela Betti Pico - si è svuotato di risorse il contributo per l'affitto, che quest'anno è talmente esiguo da rasentare l'elemosina e per l'anno prossimo è totalmente azzerato. Ciò significa che oltre duemila famiglie non riceveranno più alcun aiuto per l'affitto, proprio nel momento in cui gli effetti della crisi sono più drammatici”.

“I governi Berlusconi prima e Monti oggi – rincara Patrizia Maestri, segretaria generale della Cgil di Parma - non solo hanno eliminato il fondo, hanno, con la cosiddetta “ cedolare secca” fatto un enorme regalo alla proprietà più abbiente senza alcuna contropartita sul fronte della riduzione dei canoni o dell'emersione del nero, proprio quando, invece, la riduzione dei canoni doveva essere l'obiettivo principale per riuscire a governare il mercato e di conseguenza l'emergenza”.

“Il cosiddetto piano di edilizia abitativa, poi – precisa ancora Betti Pico - non ha prodotto né un alloggio, né un cantiere e del piano per le città sappiamo solo che dovrebbe essere finanziato in parte con i fondi dell'edilizia sociale, con ciò realizzando l'ennesima guerra fra poveri. Quel che serve, invece, sono interventi concreti per riformare il regime delle locazioni, per rilanciare fattivamente una offerta di alloggi in locazione a canoni sostenibili, per la riqualificazione ed il recupero dell'esistente oltre ad un rifinanziamento adeguato del fondo affitti”.

“A fronte del pericolo sempre maggiore di tensione abitativa che una crisi di queste proporzioni porta con sé – conclude Patrizia Maestri - né il Governo centrale, né quello locale possono rimanere inerti. Occorrono risorse per adottare da subito strumenti per governare l'emergenza come ad esempio le Agenzie Casa comunali; bisogna aprire tavoli istituzionali per ricontrattare il livello degli affitti per le morosità cercando di renderlo più compatibile con il reddito delle famiglie, per programmare le esecuzioni degli sfratti in base alle soluzioni abitative disponibili, per istituire fondi di rotazione a sostegno delle famiglie in difficoltà temporanea. In questa situazione ciascuno deve fare la sua parte a cominciare dal Governo che deve rifinanziare immediatamente il fondo e promuovere un vero piano di edilizia sociale”.

Questi sono alcuni dei temi  sui quali SUNIA e CGIL di Parma auspicano di concentrare, nei prossimi giorni, l’interesse di istituzioni e forze sociali per ridare anche a Parma centralità al diritto all’abitare.

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