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Eletta a stragrande maggioranza la nuova segreteria confederale CGIL Parma

14 Marzo 2013
Il segr. Bussandri: "Verso una gestione sempre più plurale e pluralista"

Il Comitato Direttivo della CGIL di Parma ha eletto oggi, a coronamento di un percorso di riorganizzazione avviato ormai da diversi mesi con l’ingresso di Massimo Bussandri prima come responsabile organizzativo e successivamente come segretario generale, la nuova segreteria confederale del sindacato di via Casati Confalonieri. Il nuovo gruppo dirigente della Camera del Lavoro di Parma, eletto a stragrande maggioranza, consta di 7 membri: si tratta di Lisa Gattini, Giuseppe Braglia, Valentina Anelli, Francesca Balestrieri, Vincenzo Vassetta e Enrica Gabbi, oltre, naturalmente, a Massimo Bussandri. L’elezione ha visto 96 votanti (pari all’84,21% degli aventi diritto), con 90 favorevoli (93,76%), 5 contrari e 1 astenuto.

 

Nata in una fase di particolare delicatezza e criticità per il mondo del lavoro, che investe sia il territorio di Parma che il sistema Paese, la neonata segreteria CGIL si sostanzia nella richiesta sempre più pressante di unità e di coesione, un bisogno che, come ha spiegato il segretario generale Massimo Bussandri, “ha portato come naturale conseguenza ad una nuova impostazione nella costruzione del gruppo dirigente che, da una gestione a maggioranza, si è orientato verso una gestione plurale e pluralista. Un percorso tortuoso e complicato, che ha avuto al centro un’attenzione alle competenze, alle sensibilità e ai generi. Non a caso per la prima volta le donne sono in maggioranza”.

 

Non solo. In questo percorso ha avuto un ruolo sostanziale “la necessità di costruire una segreteria senza sospesi, non transitoria, ma in grado di gettare uno sguardo anche oltre il prossimo Congresso, in agenda per gli inizi del 2014, nelle sue impostazioni programmatiche di fondo”. Dunque una segreteria confederale che, anche nell’inserimento di esponenti della minoranza, punta a ricomprendere le diverse sensibilità uscite dall’ultimo Congresso. Oltre a Lisa Gattini (classe 1962), già segretaria generale della FILLEA provinciale, categoria in cui ha maturato una importante esperienza in un settore, quello edile, tra i più problematici nella congiuntura attuale (a lei andrà l’incarico di segretaria organizzativa), anche Beppe Braglia (55 anni) entra a tempo pieno nella segreteria confederale, dove porta una conoscenza ultradecennale di comparti oggi strategici, come quelli delle reti (energia, acqua, gas) e delle partecipate, rappresentando anche, nella sua recente esperienza di segretario generale della FILCTEM provinciale, le istanze del comparto manifatturiero, con particolare riferimento ai settori vetro-chimico, plastico e tessile.

 

Saranno invece part-time gli incarichi di Valentina Anelli (classe 1972), segretaria generale della zona Sorbolo-Colorno, e di Francesca Balestrieri, che mantiene l’incarico di segretaria generale FILCAMS CGIL Parma, la cui esperienza nel settore del commercio e servizi rappresenta un valore aggiunto in una fase come quella attuale che vede nel terziario uno dei pochi comparti di sbocco occupazionale (anche se spesso eccessivamente deregolamentato e precario). Part-time anche le nomine di Vincenzo Vassetta (dell’area “Lavoro e società”) e Enrica Gabbi (espressione della minoranza “La Cgil che vogliamo”); il primo (classe 1967) segretario generale della zona di Fidenza-Salso, era già in segreteria confederale (come Anelli e Balestrieri); la seconda (nata nel 1949), è membro del Direttivo Nazionale FISAC (bancari-assicurativi) e coordinatrice nazionale FISAC del Gruppo Cariparma.

 

“Già da domani la nuova segreteria sarà al lavoro”, ha precisato Massimo Bussandri, “per coordinare quelle risposte che il mondo del lavoro ci chiede con urgenza e che proprio il livello confederale deve saper portare a sintesi. È questo il livello più importante della rappresentanza, quello in cui si coordinano gli interessi dei singoli a quelli del consorzio civile in cui essi vivono. Il sindacato non tutela il lavoratore solo quando indossa il camice in ospedale o la tuta in fabbrica, ma ha in mente una visione più ampia e complessa, in cui le istanze dei singoli si intrecciano e sostanziano in quelle della comunità. Quella che ho in mente è un’idea di confederazione che nasce dal basso, dalla consapevolezza, oggi più che mai ridestata, che solo unendo gli orizzonti di ognuno potremo averne uno comune cui approdare. E sappiamo che anche così la strada è tutta in salita”.

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