Il segr. Bussandri: "Verso una gestione sempre più plurale e pluralista"
Il Comitato Direttivo della CGIL di Parma ha eletto
oggi, a coronamento di un percorso di riorganizzazione avviato ormai da diversi
mesi con l’ingresso di Massimo Bussandri prima come responsabile organizzativo
e successivamente come segretario generale, la nuova segreteria confederale del
sindacato di via Casati Confalonieri. Il nuovo gruppo dirigente della Camera
del Lavoro di Parma, eletto a stragrande maggioranza, consta di 7 membri: si
tratta di Lisa Gattini, Giuseppe Braglia, Valentina Anelli,
Francesca Balestrieri, Vincenzo Vassetta e Enrica Gabbi,
oltre, naturalmente, a Massimo Bussandri. L’elezione ha visto 96 votanti
(pari all’84,21% degli aventi diritto), con 90 favorevoli (93,76%), 5 contrari
e 1 astenuto.
Nata in una fase di particolare delicatezza e
criticità per il mondo del lavoro, che investe sia il territorio di Parma che
il sistema Paese, la neonata segreteria CGIL si sostanzia nella richiesta
sempre più pressante di unità e di coesione, un bisogno che, come ha spiegato
il segretario generale Massimo Bussandri, “ha portato come naturale
conseguenza ad una nuova impostazione nella costruzione del gruppo dirigente
che, da una gestione a maggioranza, si è orientato verso una gestione
plurale e pluralista. Un percorso tortuoso e complicato, che ha avuto al
centro un’attenzione alle competenze, alle sensibilità e ai generi. Non a caso
per la prima volta le donne sono in maggioranza”.
Non solo. In questo percorso ha avuto un ruolo
sostanziale “la necessità di costruire una segreteria senza sospesi, non
transitoria, ma in grado di gettare uno sguardo anche oltre il prossimo
Congresso, in agenda per gli inizi del 2014, nelle sue impostazioni
programmatiche di fondo”. Dunque una segreteria confederale che, anche
nell’inserimento di esponenti della minoranza, punta a ricomprendere le diverse
sensibilità uscite dall’ultimo Congresso. Oltre a Lisa Gattini (classe
1962), già segretaria generale della FILLEA provinciale, categoria in cui ha
maturato una importante esperienza in un settore, quello edile, tra i più
problematici nella congiuntura attuale (a lei andrà l’incarico di segretaria
organizzativa), anche Beppe Braglia (55 anni) entra a tempo pieno nella
segreteria confederale, dove porta una conoscenza ultradecennale di comparti
oggi strategici, come quelli delle reti (energia, acqua, gas) e delle
partecipate, rappresentando anche, nella sua recente esperienza di segretario
generale della FILCTEM provinciale, le istanze del comparto manifatturiero, con
particolare riferimento ai settori vetro-chimico, plastico e tessile.
Saranno invece part-time gli incarichi di Valentina
Anelli (classe 1972), segretaria generale della zona Sorbolo-Colorno, e di Francesca
Balestrieri, che mantiene l’incarico di segretaria generale FILCAMS CGIL
Parma, la cui esperienza nel settore del commercio e servizi rappresenta un
valore aggiunto in una fase come quella attuale che vede nel terziario uno dei
pochi comparti di sbocco occupazionale (anche se spesso eccessivamente
deregolamentato e precario). Part-time anche le nomine di Vincenzo Vassetta
(dell’area “Lavoro e società”) e Enrica Gabbi (espressione della minoranza
“La Cgil che vogliamo”); il primo (classe 1967) segretario generale della zona
di Fidenza-Salso, era già in segreteria confederale (come Anelli e
Balestrieri); la seconda (nata nel 1949), è membro del Direttivo Nazionale
FISAC (bancari-assicurativi) e coordinatrice nazionale FISAC del Gruppo
Cariparma.
“Già da domani la nuova segreteria sarà al lavoro”,
ha precisato Massimo Bussandri, “per coordinare quelle risposte che il mondo
del lavoro ci chiede con urgenza e che proprio il livello confederale deve saper
portare a sintesi. È questo il livello più importante della rappresentanza,
quello in cui si coordinano gli interessi dei singoli a quelli del consorzio
civile in cui essi vivono. Il sindacato non tutela il lavoratore solo quando
indossa il camice in ospedale o la tuta in fabbrica, ma ha in mente una visione
più ampia e complessa, in cui le istanze dei singoli si intrecciano e
sostanziano in quelle della comunità. Quella che ho in mente è un’idea di
confederazione che nasce dal basso, dalla consapevolezza, oggi più che mai
ridestata, che solo unendo gli orizzonti di ognuno potremo averne uno comune
cui approdare. E sappiamo che anche così la strada è tutta in salita”.