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Educatore colpito, la dura quotidianità dimenticata di un lavoro oltre la cronaca

30 Marzo 2018
FP CGIL, FP CISL e FISASCAT CISL territoriali mettono in guardia contro i giudizi sommari e le reazioni dettate dall'emotività

FP CGIL Parma, FP CISL Parma e Piacenza e FISASCAT CISL Parma e Piacenza esprimono la propria vicinanza e solidarietà all'educatore scolastico che nei giorni scorsi è stato vittima di un grave episodio verificatosi all’interno di un Istituto Scolastico della città.

Gli educatori per l’integrazione scolastica sono i titolari dei percorsi integrativi ed inclusivi verso le ragazze e i ragazzi diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado della nostra città.

Il lato fondamentale del loro lavoro è troppo spesso dimenticato o in una zona d’ombra all’interno della scuola. Questi professionisti lavorano quotidianamente con ragazze, ragazzi, bambine e bambini certificati, con disfunzionalità fisiche e psichiche in condizioni spesso complicate.

Quotidianamente, il loro lavoro è caratterizzato da grandi difficoltà; avvicinarsi, comprendere e lavorare sulle fragilità è complicato e difficile. In questi contesti di inclusione dei ragazzi, può anche capitare che vi siano situazioni pesanti, e che un insieme di condizioni porti ad eventi e momenti molto delicati e gravi, come quello capitato a questo educatore, che in realtà non è un caso isolato ma il primo arrivato alla conoscenza dell’opinione pubblica.

Sarebbe auspicabile che non ci si ricordasse di questi operatori soltanto quando viene loro spaccato il naso, perché queste persone accompagnano quotidianamente i nostri figli con le loro fragilità nella ricerca di una difficile autonomia, aiutandoli ad integrarsi nel contesto scolastico.

Per il ruolo che svolgono quotidianamente e per le professionalità che essi esprimono, non dovrebbero essere confusi con altre categorie di lavoratori.

In questo contesto sarebbe infine consigliabile che si faccia attenzione nell’esprimere giudizi, contestualizzando puntualmente i fatti, e tenendo sempre ben presente che si tratta di ragazzi e ragazze diversamente abili, che si portano dietro delle difficoltà di cui gli educatori sono a conoscenza, e per le quali questi professionisti quotidianamente si adoperano.

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