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E' nato il coordinamento migranti Flai Cgil Parma

16 Luglio 2009
Sulle tracce dell'iniziativa nazionale del 21 aprile scorso a Castelvolturno, la Flai provinciale recepisce la piattaforma là varata per adattarla alla nostra realtà

È nato anche a Parma il coordinamento migranti della Flai. Questa iniziativa intende dare rappresentanza ai 1508 iscritti immigrati della categoria (oltre il 26% del totale). Intere filiere hanno questi lavoratori come colonna portante, si pensi alla lavorazione delle carni (dall'allevamento alla stagionatura salumi) e a quella del Parmigiano-Reggiano. Senza di loro non potremmo avere sulle nostre tavole i grandi Dop del nostro territorio!

 

Alcuni lavoratori stranieri sono già presenti nelle RSU e nei direttivi di categoria e confederale, da oggi però questo coordinamento permanente, formato da 15 lavoratori con diverse provenienze ed esperienze lavorative, si impegna a lavorare in stretto contatto con la Flai di Parma sui temi dei diritti sul lavoro e nella società che più riguardano i cittadini migranti.

 

Sulle tracce dell'iniziativa nazionale del 21 aprile scorso a Castelvolturno, la Flai provinciale recepisce la piattaforma là varata per adattarla alla nostra realtà.

 

Cosa chiede il neonato Coordinamento?

 

l                   Relazioni sindacali con i datori di lavoro che escludono dal nostro territorio qualsiasi rappresentanza agli imprenditori scorretti che sfruttano il lavoro non applicando le norme di legge e contrattuali. Queste aziende e chi fornisce manodopera (caporalato) senza rispettare i diritti vanno denunciati, isolati ed esclusi da tutti i tavoli. In questo senso va giustamente il contratto Provinciale delle Conserve Animali. Tali impegni vanno estesi a tutti i settori.

l                   Agli organismi di controllo un tavolo permanente di coordinamento contro il lavoro nero e “grigio”, per avere un livello sempre più ampio di collaborazione e scambio di informazioni per combattere l'evasione fiscale, contributiva, contrattuale, la non applicazione di norme sulla sicurezza sul lavoro e le contraffazioni alimentari.

l                   Alle istituzioni un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini migranti a tutti i livelli. Occorre riconoscere il diritto di voto amministrativo ai migranti residenti in modo stabile sul territorio. Comuni e Provincia devono occuparsi anche, per quanto di loro competenza, di semplificare la burocrazia che rende complicato svolgere le pratiche legate all'immigrazione (rilascio delle residenze, misurazione degli alloggi, iscrizione agli istituti scolastici, accesso alle borse di studio e ai corsi di formazione, fondo di garanzia per gli affitti ecc...)

l                   A Prefettura e Questura una rinnovata disponibilità ad affrontare le problematiche legate alle singole pratiche presentate dagli immigrati anche con il tramite dell'Ufficio Migranti Cgil.

l                   Al Governo di abbandonare la visione repressiva e punitiva del fenomeno migratorio. Occorre smetterla di dipingere lo straniero come un nemico e un pericolo, in quanto in realtà i migranti garantiscono percentuali sempre maggiori del Pil italiano e ingrassano le casse dell'Inps con contributi che pochi trasformeranno in pensioni. 

Il primo impegno del coordinamento è quello di aderire e di dare massima diffusione al “Fondo per la tutela giudiziale in favore delle vittime di atti di razzismo” nato anche sulle sollecitazioni dei casi di Lucien Kouane e Emmanuel Bonsu (migranti che accusano di pestaggio vigili comunali di Parma) e istituito presso il Centro Immigrazione, Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma.

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