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Domani, martedì 28 novembre, sciopero regionale di settore della Gomma/Plastica

27 Novembre 2017
FILCTEM CGIL, FEMCA CSIL e UILTEC UIL: "Non accettiamo lo scippo degli aumenti concordati. Occorre difendere il valore del CCNL"

La posizione della Federazione Gomma/Plastica non cambia. Dei 30€ di aumento previsti sui minimi al livello medio da gennaio 2018, come da Contratto Collettivo Nazionale di settore siglato il 10 dicembre 2015, solo circa 11€ potrebbero effettivamente venire riconosciuti dalle controparti.

Secondo Federgomma&plastica l'art.70 del suddetto contratto prevede un automatismo in perdita e il conseguente ricalcolo dell' aumento economico. Le aziende sostengono, in base a indici Istat, che il costo della vita sarebbe rimasto sostanzialmente stabile nel corso dell'ultimo anno.

Di tutt'altro parere è la lettura che sostengono unitariamente FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL, che ritengono che proprio sulla base dell'intese raggiunte si debba aprire una discussione di merito con l'obiettivo di un accordo che possa trovare soluzioni utili a salvaguardare i risultati ottenuti in fase di rinnovo.

È per questo motivo che dal 27 ottobre scorso è stato proclamato lo stato di agitazione nazionale che porterà entro la fine di novembre alla programmazione di iniziative di sciopero su tutto il territorio italiano per un totale di 8 ore, che per l'Emilia Romagna si concretizza nella gioranta di domani, martedì 28 novembre.

Risulta infatti inaccettabile la posizione dalle controparti che, oltre a una ricerca continua della frammentazione dei contratti di lavoro e dei continui tentativi di indebolire i diritti dei lavoratori perorando la causa dei costi troppo elevati e non più competitivi, oggi intendono portare un attacco direttamente agli istituti economici concordati. Quello che sta avvenendo oggi è una lettura ed un'intepretazione del tutto unilaterale dell'accordo e di quell’articolo che, applicato in quella maniera, ne strumentalizza e ribalta in senso opposto significato e intendimenti.

Lo scorso 21 novembre in provincia di Parma si è svolto un attivo unitario di tutti i delegati al fine di pianificare anche sul territorio le inziative di lotta per una vertenza che rischia di costituire un pericoloso e dannoso precedente per tutto il mondo del lavoro. Ancora una volta le aziende decidono di aumentare gli utili passando dalle tasche dei lavoratori invece che perseguire la via dell'innovazione nelle sfide che pone il mercato. Una logica che va fermata. 

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