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Declinazione locale del Patto per il Lavoro regionale: soddisfazione della segreteria confederale CGIL Parma

18 Novembre 2016
Quattro gli ambiti d'azione: legalità e appalti; infrastrutture e territorio/Appennino parmense; formazione professionale, alternanza scuola-lavoro e transizione università-lavoro; welfare (integrativo). CGIL Parma: "Modello di sviluppo fondato sulla coesione sociale"

Soddisfazione è stata espressa stamane dalla segreteria confederale della CGIL di Parma a margine dell'incontro che si è svolto in Prefettura e che ha visto la sottoscrizione delle "Linee guida per l'attuazione in sede locale del modello di sviluppo definito dal Patto per il Lavoro RER 20 luglio 2015".

"Un percorso - ha spiegato il segretario generale Massimo Bussandri - che è partito poco meno di un anno fa e nel quale noi abbiamo creduto fin dall'inizio, contribuendo all'apertura della tavolo di discussione sostenuto da Prefettura, Provincia di Parma e Amministrazione comunale di Parma. Un percorso che adesso giunge a compimento individuando in particolare quattro filoni di sviluppo del Patto per il Lavoro regionale".

Al primo punto il tema della legalità e regolarità nel sistema degli appalti, a partire dall'applicazione della legge nazionale sul caporalato e dal testo unico regionale per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza dell'economia responsabili, più banalmente detto T.U. Legalità e Appalti.

Secondo ambito di intervento quello che riguarda infrastrutture e territorio, quindi la necessità di coniugare un piano infrastrutturale per la nostra provincia con l'attenzione e la salvaguardia del territorio, e nello specifico lo sviluppo dell'Appennino parmense.

Terzo filone quello che concerne la formazione professionale, l'alternanza scuola lavoro e la transizione università-lavoro, secondo il modello indicato nel Patto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna.

Quarto e ultimo ambito di intervento il welfare integrativo, anche nel solco o dell'accordo sul sistema sanitario regionale del 19 settembre 2016.

Come rileva Massimo Bussandri, "Intorno a questi filone d'azione, articolati in altrettanti gruppi di lavoro e di approfondimento, si apre una metodologia innovativa, per provare a costruire insieme alle principali istituzioni del territorio e a tutte le forze sociali un modello di sviluppo fondato sulla coesione sociale che è poi quello che noi rivendichiamo dal pieno della crisi che ha investito tutta l'economia occidentale, il nostro paese e anche il nostro territorio. Questo è il valore aggiunto secondo noi di queste linee guida e ovviamente ci sentiamo anche di ringraziare il signor Prefetto, il presidente della Provincia e l'Amministrazione comunale di Parma che hanno fin dall'inizio creduto in questo percorso".

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