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Ddl riforma mercato del lavoro, continua la mobilitazione della CGIL

22 Giugno 2012
26 giugno: sciopero generale di 2 ore e presidio in Prefettura dalle 16.45. "Fiducia scelta miope"

In vista della discussione a Montecitorio del ddl di riforma del mercato del lavoro, discussione che inizierà il prossimo lunedì 25 giugno e che dovrebbe approdare al voto di fiducia nel tardo pomeriggio di mercoledì 27 giugno, la Cgil di Parma organizza, per martedì 26 giugno, dalle ore 16.45, un PRESIDIO di protesta davanti alla sede della Prefettura di Parma.

Una delegazione della Cgil, che nella stessa giornata ha proclamato uno sciopero di due ore alla fine di ogni giornata o turno di lavoro, sarà ricevuta dal Prefetto, a cui saranno trasmesse le ragioni della protesta.

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IL DDL SUL MERCATO DEL LAVORO È UN PROVVEDIMENTO INIQUO E INADEGUATO, CHE NON MIGLIORA LA QUALITÀ DEL LAVORO NEL NOSTRO PAESE E NON AUMENTERÀ L'OCCUPAZIONE SOPRATTUTTO PER I GIOVANI.

 

Anche alla Camera dei Deputati il Governo imporrà il voto di fiducia sulla legge di “riforma” del mercato del lavoro. E il Parlamento la voterà, nonostante il sindacato, la Cgil in primo luogo, e molte altre Parti Sociali abbiano definito questa legge sbagliata e controproducente.

Infatti:

• NON combatte la precarietà, specie dei giovani, perché mantiene tutte le tipologie precarie nate dalla politica liberista dei Governi Berlusconi.

• NON universalizza le tutele in caso di perdita del lavoro, anzi riduce drammaticamente la durata dei sussidi (chi andava in mobilità aveva fino a 48 mesi di sostegno, con la nuova legge ne avrà solo 18) e non li estende a chi oggi ne è escluso.

Con questa legge la crisi prosegue e minaccia di provocare ulteriori drammi, specie per i giovani, le donne, i lavoratori anziani e il Mezzogiorno.

COSÌ COME PER LE PENSIONI IL SINDACATO AVEVA DENUNCIATO DA SUBITO L'INIQUITÀ DI QUELLE NORME E IL RISCHIO DI RICADUTE PESANTI E IL GOVERNO, A PARTIRE DAGLI ESODATI, HA DOVUTO FARE MARCIA INDIETRO, ALLO STESSO MODO SUL MERCATO DEL LAVORO SI DENUNCIA LA PERICOLOSITÀ DI QUESTE NORME CHE RISCHIANO DI GENERARE INCERTEZZE SUI DIRITTI E CONTENZIOSI INFINITI. ANCHE SU QUESTO PUNTO SI DOVRÀ RIAPRIRE LA DISCUSSIONE CON LE PARTI SOCIALI.

L'Italia non può subire ricatti strumentali in nome dell'Europa! La Cgil continuerà la sua lotta con questo governo e con quelli che verranno:

• per un serio contrasto alla precarietà del lavoro;

• per un regime universale di ammortizzatori sociali;

• per politiche attive del lavoro efficaci e finalizzate ad un'occupazione stabile e tutelata;

• per un diritto del lavoro che renda più certa ed esigibile la tutelacontro i licenziamenti illegittimi;

• per un vero piano di crescita del paese che promuova la buona occupazione.

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