Il commento di Giuseppe Braglia, resp. Mercato del Lavoro segreteria confederale CGIL Parma
Lo
scorso 14 aprile, dopo la presentazione dei dati 2013 dell’Osservatorio sul Mercato
del Lavoro della Provincia di Parma (un prezioso lavoro, quello
dell’Osservatorio, che non vorremmo andasse disperso nel frullatore del nuovo
assetto istituzionale), la CGIL di Parma aveva commentato il report in un
comunicato dal titolo “La ripresa che non c’è”. Oggi, a commento dei dati sul
primo trimestre 2014, non si può che scrivere che “la ripresa non parte e la
disoccupazione aumenta”.
I
piccoli segnali di miglioramento dell’ultimo periodo del 2013 sembrano infatti
svaniti. Nella nostra provincia il PIL nel 1° trimestre 2014 è diminuito (-0,1%)
e la produzione industriale è tornata negativa (-1,5% a saldo). In sostanza
anche a Parma c’è un calo della crescita come del resto avviene a livello
nazionale, dove, come dicono i dati diffusi nei giorni scorsi, si registrano
peggioramenti sia sulla crescita del PIL -che probabilmente si assesterà tra lo
0% a 0,3% nel 2014- sia nella disoccupazione, che si attesta al 13,6% (mentre
quella giovanile 15/24 anni è al 46%).
I
dati provinciali sono preoccupanti, la speranza di una crescita si è spostata
al 2015; i disoccupati (ILO) sono 16.000, le persone registrate presso il CPI
sono 23.218. La percentuale di disoccupazione nella nostra provincia è al 7,5%,
in incremento verso il 7,8%.
Nel
dettaglio, l’occupazione rispetto all’ultimo trimestre 2013 è aumentata dello
0,6% a fronte della crescita delle cessazioni (+1,7%): il saldo, negativo, è di
644 rapporti di lavoro persi (di cui 314 femminili). In particolare, a saldo: -250
nel commercio, -258 nelle costruzioni, -153 nell’industria, -115 nel settore
alberghiero e nei ristoranti; un lieve incremento c’è stato nei servizi (+72) e
nell’agricoltura (+30). Un incremento dell’occupazione si è registrato, per
effetto dei processi di esternalizzazione, nell’area della logistica.
Preoccupante
è poi l’occupazione giovanile: nel 1° trimestre 2014 le assunzioni di giovani
rispetto al trimestre precedente sono diminuite (-2,5%) con una disoccupazione
del 22,8% a livello provinciale. Negativo anche il dato relativo alle
cessazioni a saldo tra imprese iscritte e cessate (-391 nel 1° quadrimestre
2014, le imprese perse in tutto il 2013 erano 353). Infine, per quanto riguarda
le ore di CIG complessivamente autorizzate nel 1° trimestre 2014, fotografano un
incremento che oscilla tra il 53 e il 54%, con un rischio di perdita di 2000
posti di lavoro nei prossimi mesi.
“Da questi dati –spiega Giuseppe Braglia, responsabile Mercato
del Lavoro della segreteria confederale CGIL Parma- emerge che il contesto socio economico è complesso e preoccupante. Più
volte è stato rimarcato che questo territorio ha le potenzialità, le risorse e
le competenze per rilanciare la crescita occupazionale e l’economia. Tutte le
parti sociali hanno forti responsabilità nel trovare, in una logica di nuova
coesione sociale, le idee, i progetti, le strategie e le proposte per una nuova
fase di rilancio dell’economia e dell’occupazione nel nostro territorio. Da
tempo la CGIL di Parma ripete che occorre fare sistema, attivare un confronto con
tutte le parti sociali per aprire una nuova fase che definisca un nuovo modello
di sviluppo, una nuova competitività che sia in grado di attivare strategie di
specializzazione intelligente e di innovazione del sistema produttivo che
contengano le garanzie per una contrattazione inclusiva, che valorizzi il
lavoro e le competenze presenti, che investa nella formazione permanente”.
“La CGIL di Parma – conclude Braglia-
da tempo è pronta alla sfida e torna a
sollecitare tutte le forze sociali, le istituzioni, il sistema creditizio, le
associazioni, affinché si apra un tavolo di confronto comune per costruire un
nuovo percorso di crescita, un nuovo modello Parma, una nuova speranza per le
imprese, per i lavoratori, per i disoccupati, per i giovani, per gli anziani,
per chi è precario, per chi è in difficoltà. Questo non è solo doveroso, ma una
responsabilità di tutti”.