Crisi saccarifero, anche S.Quirico a rischio

Ancora problemi per il settore

Martedì scorso si è tenuto a Roma l’incontro tra il Coordinamento Nazionale del settore saccarifero ed i gruppi industriali (Eridania – Sfir – Italia Zuccheri/Coprobi – Finebieticola) per discutere i tanti problemi che riguardano il settore.

Dopo la riforma OCM zucchero decisa dall'UE nel 2006 il settore bieticolo-saccarifero italiano ha affrontato una profondissima ristrutturazione che ha portato alla chiusura di 15 stabilimenti su 19. Mentre i progetti di riconversione faticosamente portati avanti da sindacato e aziende stanno trovando mille difficoltà anche i 4 stabilimenti rimasti attivi (Minerbio BO, Pontelongo PD, S. Quirico PR e Termoli CB) tornano ad essere a rischio.

L'Italia nel 2006 aveva infatti concordato con l'UE il mantenimento di aiuti al settore per il quinquennio 2006-2010 ma a tutt'oggi il Governo non ha corrisposto gli aiuti del 2009, né previsto in finanziaria quelli del 2010 (per un totale di 86 milioni di Euro).

Senza il rispetto di questi impegni già assunti dal Governo tutta la filiera bieticolo-saccarifera sarebbe in ginocchio, con pesantissime ripercussioni per i 2.000 dipendenti rimasti nel settore.

A Parma è previsto un presidio davanti alla Prefettura venerdì mattina dalle ore 9.00. Seguirà poi una manifestazione nazionale a Roma, davanti alla Camera dei Deputati, il 9 prossimo dicembre.