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Crisi e sanità: la Fp Cgil chiede nuove risposte alle aziende sanitarie

30 Marzo 2012
Tagli al servizio sanitario, riorganizzazioni, consulenze onerose: i primi nodi da sciogliere

“La fase cruciale che sta attraversando il Paese impone una serie di interrogativi riguardanti l'impatto della crisi su cittadini e lavoratori. In particolare, per quanto riguarda il sistema sanitario - spiega Rosalba Calandra Checco, segretaria della FP Cgil di Parma – premesso che il nostro sindacato ha sempre contrastato i tagli alla spesa e l'introduzione dei ticket, sulla base di un quadro sociale in sofferenza, non possiamo che esprimere insoddisfazione rispetto alle problematiche occupazionali e ai bisogni crescenti di salute e assistenza da parte dei cittadini di Parma e provincia”.

“I risultati del PAL 2009-2011 rappresentano – aggiunge la sindacalista - un passo avanti in termini di integrazione tra le due aziende sanitarie, ma i problemi che stanno emergendo in forma stringente riguardano la tenuta dei servizi pubblici e dei livelli occupazionali. Due motivi che per la Fp Cgil Sanità impongono risposte mirate, sia in termini gestionali che organizzativi”.

Nell’attuale fase di crisi “all'Azienda USL si chiede di completare il progetto d'integrazione con l'Azienda Ospedaliera, di programmare le strutture complesse e dipartimentali in funzione dei servizi, di recuperare risorse per favorire le assunzioni, di incentivare i lavoratori sui nuovi progetti strategici per la sanità territoriale. Per l'Azienda Ospedaliero-Universitaria progettualità e programmazione delle attività sanitarie, chiarezza sulle linee d'attività e sui modelli organizzativi, rappresentano invece, per la Fp Cgil, priorità sulle quali intervenire per fronteggiare le esigenze di un ospedale che si modifica per intensità di cure e per rispondere efficacemente alla sostituzione del personale”.

“Su questi temi – conclude Rosalba Calandra Checco - come Fp Cgil sanità siamo stati e saremo pronti al confronto con atteggiamento propositivo e con l'intento di difendere la sanità pubblica che mette al centro il malato e non le consulenze o i premi alla carriera”.

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