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Covid 19 e servizi socio-educativi e assistenziali: l'emergenza non ricada tutta sui lavoratori

27 Aprile 2020
FP CGIL e CISL FP e Fisascat CISL territoriali chiedono che le cooperative facciano la loro parte

La situazione emergenziale legata al Covid 19 non si è caratterizzata soltanto per il grave impatto sanitario ma ha colpito duramente in queste settimane anche sul piano sociale, in particolare tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che operano nei servizi educativi, nel servizio di integrazione scolastica, nei centri diurni e in altri servizi educativi e assistenziali, praticamente fermi dal 23 febbraio scorso.

Per questi lavoratori è stato possibile attivare ammortizzatori sociali (che coprono solo una parte del salario perso) in un contesto dove le prospettive sono difficili e complicate. Molti di questi servizi non verranno riattivati a breve, e si renderà necessario prolungare il ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre le possibili riattivazioni e/o riprogettazioni dei servizi dovranno essere strutturaei per dare continuità contrattuale e salariale ai lavoratori.

In queste tipologie di servizi i salari sono già bassi e il prolungamento dei periodi di ammortizzatore sociale rischia di abbassare ulteriormente le entrate di questi lavoratori per periodi anche lunghi, amplificando delle situazioni di difficoltà che, in diversi casi, sono già drammatiche.

Vi sono poi situazioni specifiche ancora più gravi che riguardano quei lavoratori dipendenti di cooperative che hanno scelto di non anticipare il pagamento dell’ammortizzatore sociale: i lavoratori della Cooperativa Dolce, che gestisce alcuni centri diurni a Parma, il Dormitorio maschile di Parma, e parte dei servizi educativi nel distretto di Fidenza. Questi lavoratori, non potendo usufruire dell’anticipo da parte della cooperativa, hanno problemi anche nel riconoscimento dell’anticipo tramite le banche perché la cooperativa non ha ancora prodotto la documentazione per rendere possibile tale soluzione.

Le cooperative che gestiscono il servizio di integrazione scolastica di Parma, che a Parma interessa più di 160 lavoratrici e lavoratori, hanno fin dall’inizio adottato criteri differenti nella gestione e nel confronto sindacale sugli ammortizzatori sociali.

La cooperativa Ancora ha optato inizialmente per non anticipare la quota del Fis salvo poi creare confusione decidendo unilateralmente e tardivamente di erogare un finanziamento ai lavoratori per il solo mese di marzo. La coop Aldia, che con Ancora gestisce il servizio, ha dapprima disatteso l’accordo sindacale sottoscritto inizialmente non anticipando nulla nella busta paga di febbraio, e scegliendo a sua volta unilateralmente e tardivamente di erogare un prestito ai lavoratori per il mese di marzo.

In tutto ciò i lavoratori di Ancora e Aldia non sanno quando riceveranno il pagamento degli ammortizzatori sociali, ma hanno certezza di avere un debito con le loro cooperative.

FP CGIL Parma e CISL FP e Fisascat CISL Parma e Piacenza ricordano che la tutela ed il sostegno al reddito non si adottano una tantum indebitando i lavoratori/soci con la cooperativa ma si fanno anticipando gli ammortizzatori sociali e garantendo la continuità del reddito.

Tali comportamenti sono inaccettabili soprattutto in una situazione emergenziale che, seppure colpisca tutti, non può e non deve ricadere così pesantemente sulle lavoratrici e i lavoratori di questi servizi, già penalizzati da salari bassi e situazioni lavorative particolari.

La responsabilità in questo specifico momento dovrebbe riguardare tutti gli attori in campo, pubblici e privati, perché se è vero che la riattivazione dei servizi non può che trovare il favore di tutti (in quanto offre una riposta ai bisogni di una utenza fragile che per molto tempo è rimasta priva di sostegno ed aiuto), deve tuttavia andare di pari passo con i diritti sociali e salariali dei lavoratori : non si può pensare di riattivare un servizio al 30 o al 40 o al 50% (riconoscendo, quindi un pagamento ridotto ai lavoratori) chiedendo unicamente a questi ultimi di farsi carico del rischio di impresa e delle incognite legate ad una integrazione non certa degli ammortizzatori sociali.

Ecco perché i sindacati di categoria di CGIL e CISL hanno sempre chiesto e continueranno a chiedere al Comune di Parma e agli altri enti committenti di investire tutte le risorse possibili per la ripresa di tutti i servizi alla persona, che siano educativi, per gli anziani e per i disabili.

È importante che queste riattivazioni siano svolte con la massima sicurezza e con il massimo rispetto delle norme nazionali e regionali legate all’emergenza Covid 19, coinvolgendo i lavoratori e le organizzazioni sindacali perché vi è la necessità di un confronto costante nell’ottica della proroga di chiusure di alcuni servizi.

Le organizzazioni sindacali si stanno prendendo tutte le responsabilità possibili, sarebbe auspicabile che lo stesso facciano le cooperative con i propri soci e i propri dipendenti, non essendo tollerabili, in una situazione delicata come questa, ulteriori scelte unilaterali non condivise e peggiorative per questi lavoratori.

 

Per Fp Cgil Parma: Ruggero Manzotti, Silvia Sartori

Per Cisl Fp Parma-Piacenza: Elisabetta Oppici

Per Fisascat Cisl Parma e Piacenza: Laura Scognamiglio

 

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