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Coop Dolce, arroganza smisurata

22 Ottobre 2020
FP CGIL Parma, la scelta di non attivare il Fis non può ricadere sui lavoratori che si ritrovano ferie decurtate e debiti orari senza alcun confronto sindacale

Una arroganza  smisurata: è l’atteggiamento della cooperativa Dolce adottato in questo periodo verso i propri Soci, verso i propri lavoratori.

La cooperativa Dolce, che gestisce servizi socio sanitari e educativi nei Comuni di Parma e Fidenza, ha comunicato il 14 ottobre scorso alle organizzazioni sindacali di non aver fatto richiesta del Fis emergenza Covid per il mese di settembre 2020.

La cooperativa Dolce ha valutato di non usufruire di un ammortizzatore sociale per i propri dipendenti giustificando tale scelta con l’opportunità di usufruire di sgravi contributivi. Ha quindi richiesto alle rappresentanze dei lavoratori, a poche ore dalla chiusura delle buste paga di settembre, un accordo dove per coprire le ore non svolte dei lavoratori venivano inserite ferie e se queste non fossero bastate, un “prestito” di ore che i lavoratori avrebbero dovuto recuperare non si sa come né quando.

La FP CGIL Parma ha espresso parere contrario a tale scelta, convocando immediatamente assemblee presso i Servizi per avere un riscontro da parte delle lavoratrici e lavoratori. La totalità dei lavoratori interessati ha espresso un parere negativo, sia per la scelta fatta dalla coop sia per le modalità adottate, tante e tanti di loro non sapevano nulla di tale scelta.

La FP CGIL Parma ha inviato subito dopo le assemblee a Dolce la propria posizione e quella dei lavoratori richiedendo alla coop di rivedere le proprie decisioni, proponendo che le ore non svolte venissero coperte da ore “permessi aggiuntivi” che non creassero debiti ai lavoratori. Ad ora nessuna risposta da parte della Cooperativa.

Nelle giornata del 20 ottobre, con l’arrivo dei cedolini paga, la cooperativa sceglieva unilateralmente, senza ulteriore confronto, senza possibilità di mediazione e senza avere informato lavoratori e organizzazioni sindacali di procedere con la sua decisione e quindi di decurtare ferie e inserire debiti orari a saturazione dell’orario contrattuale.

Il sindacato di categoria della CGIL ritiene tale scelta profondamente sbagliata, arrogante e inaccettabile. Una Cooperativa che si dice sociale non può agire in questo modo, disinteressandosi dei propri “Soci”, oltre che del parere delle organizzazioni sindacali che quei soci rappresentano.

La FP CGIL Parma agirà in ogni sede possibile e con gli enti committenti perché la cooperativa assuma decisioni diverse nella direzione e nella tutela dei propri lavoratori.

 

Per la FP CGIL Parma

Silvia Sartori e Ruggero Manzotti

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