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Contratto provinciale turismo, rotte le trattative con Confesercenti e Confcommercio

10 Ottobre 2012
Filcams, Fisascat e Uiltucs denuciano la deriva delle relazioni sindacali nel territorio

Dopo quasi due anni di trattative le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil prendono atto che a Parma manca la volontà politica di praticare la contrattazione  in questo importante settore.

 

Il confronto era stato avviato, così come previsto dall'ultimo contratto nazionale, per dare maggiore diffusione alla contrattazione di secondo livello e trovare strumenti utili al contesto locale. Negli ultimi anni infatti il ruolo del turismo nel contesto economico provinciale è cresciuto notevolmente e sarebbe stato opportuno realizzare anche a Parma un accordo che potesse raggiungere obiettivi importanti nell'interesse di tutte le parti. A maggior ragione in un momento di profonda crisi economica in cui diventa fondamentale trovare soluzioni condivise.

 

È noto infatti che sarebbero indispensabili maggiori sinergie per lo sviluppo del settore, che oggi non riesce a sfruttare appieno il patrimonio artistico, culturale e di tradizioni locali, ma il sindacato ritiene che sia altrettanto indispensabile agire sulla qualità dell'occupazione, formazione, professionalità e qualità del servizio.

 

I problemi di appalti e subappalti di servizi, lavoro nero, diffusione oltre ogni limite del lavoro a chiamata avrebbero meritato almeno un tentativo serio di discussione.

 

Con le associazioni datoriali non si è nemmeno riusciti a discutere di produttività, sebbene il contratto nazionale vincoli comunque le aziende all'erogazione di un elemento economico di garanzia.

 

In tale questo contesto Parma sembra sempre più arretrare rispetto ad altre province sia per le retribuzioni sia per il sistema di diritti e relazioni sindacali, che rischiano di essere i più bassi di tutta la regione.

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