Contratti di assocviazione in partecipazione, pochi giorni per regolarizzarli

FILCAMS e NIDIL CGIL auspicano l'estinzione di questa forma contrattuale

Restano ancora pochi giorni per procedere alla regolarizzazione dei lavoratori assunti con contratti di associazione in partecipazione impropri. Il termine previsto dall'ultima normativa scade infatti il prossimo 30 settembre.

A distanza di quasi due anni dal lancio della campagna di FILCAMS e NIDIL contro l’abuso dei contratti di associazione in partecipazione, viene premiato l'impegno che le due categorie della CGIL hanno profuso nel cercare di informare le lavoratrici e i lavoratori e di sensibilizzare istituzioni e datori di lavoro su questo tema.

Dall'entrata in vigore della riforma Fornero del mercato del lavoro, che ha modificato in modo del tutto inefficace la normativa relativa all'associazione in partecipazione, l'azione sindacale congiunta di Filcams e Nidil ha consentito la stabilizzazione degli associati di Isola Verde, mentre sul fronte legale, recentemente, tre lavoratori della nota azienda Poltronesofà, assistiti dalla CGIL, si sono visti risconoscere dal Tribunale di Torino il diritto al reintegro con contratto di lavoro subordinato.

Tuttavia ancora troppe aziende non hanno regolarizzato la loro posizione, spesso nascondendosi dietro false certificazioni.

L'entrata in vigore della legge 99 del 2013, mettendo nuovamente in discussione la legittimità del contratto di associazione in partecipazione come rapporto di lavoro, disciplina la stabilizzazione degli associati con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato attraverso accordi collettivi con i sindacati.

Il termine previsto per la sottoscrizione degli accordi è il 30 settembre 2013. Ma continua il lavoro di FILCAMS e NIDIL CGIL per smascherare le finte associazioni in partecipazione, combattere gli abusi e incentivare l'utilizzo del contratto di lavoro dipendente.

NIDIL e FILCAMS CGIL auspicano che sia solo l'inizio di un percorso che possa portare alla estinzione di questa forma contrattuale che, per come viene utilizzata, in particolare nel settore del commercio, ha dato fino ad ora la possibilità di eludere la regolare assunzione con contratto subordinato.