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Congresso Flai, documento politico

25 Febbraio 2010
scire dalla crisi è possibile

Il congresso della Flai Cgil di Parma tenutosi il 22 e 23 febbraio 2010 assume la relazione della segretaria generale e gli interventi che si sono succeduti nelle giornate di lavoro.

Esprime un giudizio positivo sulle centinaia di assemblee svolte sul territorio e sul dibattito che nelle assemblee ha coinvolto migliaia di lavoratori che hanno saputo confrontarsi con intelligenza e onestà intellettuale sulle diverse posizioni delle mozioni congressuali, valorizzandole come patrimonio comune a tutti all'interno di una grande organizzazione che sa coinvolgere la propria base e che riesce, attraverso una rigorosa democrazia di mandato, a scegliere gli indirizzi di politica sindacale che ritiene migliori per il territorio e per i tempi con cui si confronta. L'aumentato radicamento trai lavoratori, testimoniato dalle nuove adesioni e dagli attivisti che si sono aggiunti, è uno stimolo per aumentare la nostra presenza nei luoghi di lavoro al fine di contrattare sempre migliori condizioni economiche e normative.

La Flai di Parma si riconosce in una linea sindacale tesa a trovare soluzioni per i lavoratori, è disponibile a lavorare a fondo per ricercare intese locali con le altre organizzazioni sindacali, se questo rende possibile il superamento dell'accordo separato sottoscritto da Cisl e Uil con Confindustria e Governo così come accaduto, in massima parte, con il CCNL dell'industria alimentare e con gli altri contratti chiusi unitariamente (Consorzi Agrari, Allevatori, Panificazione e Ortofrutta). Su questi argomenti invitiamo Fai e Uila locali a stringere un patto provinciale per continuare ad essere un punto di riferimento avanzato nel sistema sindacale italiano, anche facendo valere il punto di vista territoriale nei Gruppi che qui hanno la sede.

La Flai di Parma vede la possibilità di uscire dalla crisi, che colpisce e colpirà ancora anche duramente le nostre aziende e le nostre filiere che illusoriamente qualcuno pensava ne fossero al riparo, rimettendo al centro il lavoro. L'uscita dalla crisi si coniuga con una via alta dello sviluppo, che vede investimenti, ricerca, innovazione e produzioni certificate a salvaguardia della sicurezza alimentare. La qualità delle produzioni è strettamente interconnessa con la qualità del lavoro, che significa un salario che riconosca la professionalità, diritti sociali, contrattazione dell'organizzazione del lavoro, investimenti nella formazione su tutto l'arco della vita lavorativa e nella sicurezza sul lavoro.

La Flai interverrà, come ha fatto nel passato, nelle aziende che minacciano licenziamenti dopo aver proceduto a terziarizzazione delle lavorazioni utilizzando pseudo cooperative con applicazioni contrattuali al limite della legalità per abbassare i costi. La Flai si opporrà con tutte le sue forze a questi processi.

Nonostante il fallimento di queste politiche vediamo una preoccupante accelerazione dei fenomeni di terziarizzazione e appalti. Per prevenire e conrastare queste situazioni la Flai di Parma si organizzerà immediatamente per un “Piano straordinario di contrasto alla degenerazione del mercato del lavoro”, denunciando a tutti gli attori istituzionali e di controllo ogni sacca di lavoro nero o “grigio”, ogni intermediazione di manodopera non autorizzata (caporalato), ogni cooperativa spuria che non applica i nostri contratti, ogni appalto di dubbia genuinità e ogni cessione aziendale, concordato preventivo, fallimento che porti a un mutamento di proprietà senza il rispetto della tutela occupazionale e senza il mantenimento dei diritti in capo ai lavoratori “ceduti”.

Stante questa situazione riteniamo che esista una volontà delle Associazioni datoriali a partire dalla Confindustria di non intervenire, di non volersi impegnare in una politica industriale ampia, che vada oltre l'orizzonte asfittico della singola crisi aziendale. La Flai conrasterà tutte le richieste di utilizzo degli ammortizzatori sociali che non abbiano alla loro base motivazioni oggettive: questi tentativi, in atto anche nel nostro territorio, verranno respinti visto che si configurano come uso distorto di risorse pubbliche. L'utilizzo della mobilità quale “accompagnamento alla pensione” e magari senza alcun consolidamento occupazionale, non può essere un sistema col quale le aziende si efficientano imponendo ai lavoratori che restano organizzazioni del lavoro più gravose.

La Flai in sostanza manterrà la sua linea sindacale territoriale, volta a contrastare le degenerazioni e tesa ad ottenere una contrattazione aziendale e territoriale (contratti provinciali delle conserve animali e vegetali) sempre più avanzata, che produca miglioramenti dei ccnl e prosegua nella stabilizzazione dei rapporti di lavoro (dopo i 300 contratti trasformati a tempo indeterminato del 2008/2009) per garantire a tutti progressivamente un lavoro a tempo indeterminato. Nella contrattazione azeindale e territoriale la Flai è impegnata a rinnovare accordi che superino la totale variabilità dei premi ad obiettivi attraverso l'individuazione di indici che garantiscano quote crescenti di salario consolidato negli anni. Le piattaforme e gli accordi debbono essere ovviamente validati, anche prevedendo la possibilità del voto segreto, ma comunque vincolante dei lavoratori.

Il giudizio positivo sull'attività politica svolta negli ultimi anni, che ha visto crescere costantemente il numero degli iscritti e che ci ha visto protagonisti in iniziative di alto valore politico e sociale, non ci esime dal pianificare ulteriori sforzi per qualificare sempre più il nostro quadro dirigente per renderlo all'altezza della sempre più elevata complessità della società. Quindi la Flai investirà ulteriormente nella formazione di funzionari e delegati e la pguirà nell'impegno per la qualificazione della presenza dei lavoratori migranti che a Parma, trai primi in Italia, si sono riuniti nel “Coordinamento Migranti della Flai di Parma”.

Il rilancio della nostra attività sindacale infine, passa anche attraverso l'adesione convinta allo sciopero e manifestazione provinciale del 12 marzo, quale prima tappa della ripresa della lotta fondamentale sui temi del lavoro che vede la Cgil unica organizzazione battersi a fondo su questi temi.

Approvato con 2 astenuti

 

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