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Comune di Parma, un bilancio “asociale”?

20 Giugno 2014
CGI, CISL e UIL territoriali: "Si toglie copertura alle categorie più fragili"

Manca ancora qualche settimana prima di vedere formalmente licenziato il bilancio 2014 del Comune di Parma, su alcuni dei cui passaggi, relativi in particolare alla fiscalità locale (Tasi e nuova Imu), il sindacato unitario si è già espresso valutando positivamente l’efficacia del nuovo sistema di detrazioni, improntato ad introdurre elementi di maggiore equità in un'imposta di per sé peggiorativa della vecchia Imu (ed evitando così un aumento generalizzato del carico fiscale sui redditi medio-bassi).

Un parziale apprezzamento, che non può tuttavia far dimenticare le forti preoccupazioni su alcune partite di non poco conto, prima tra tutte la mannaia calata sullo stato sociale, dove si confermano tagli preoccupanti: circa 1,5 milioni di risorse non impegnate e quasi 600 mila euro di tagli reali, che investono soprattutto i settori più sensibili, come il contrasto alla povertà (sostegno al pagamento delle bollette e delle utenze, ticket…), il disagio di minori e adulti, le agevolazioni e gli sconti alla popolazione anziana per il trasporto pubblico locale.

Un bilancio sociale che toglie coperture proprio a quei servizi che, in una fase così critica, risultano più necessari e che impone al sindacato di tenere alta la guardia e la facoltà di critica, affinché l’Amministrazione di Parma (ma la guardia rimane alta anche per gli altri Comuni del territorio) continui a sentirsi sollecitata a recuperare quelle risorse che oggi mancano.

Risulta infatti prioritario riportare la spesa sociale all’altezza delle aspettative di un territorio e di una collettività che, seppure logorati dalla crisi e impoveriti nel tessuto economico-produttivo, non possono venire meno ad una tradizione istituzionale e civile da sempre improntata alla solidarietà e all’attenzione ai bisogni della sua popolazione.

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