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Comune di Parma: da Pizzarotti visione ideologica, apra trattativa vera

20 Marzo 2013
FP CGIL: "Esautorare sindacati atto autoritario"

“La disdetta unilaterale del contratto integrativo da parte del Comune di Parma è un caso eclatante di riduzione dello spazio di democrazia sindacale negli enti locali, purtroppo non l'unico registrato in questi mesi. Stupisce però che il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, a dispetto delle aspettative di rinnovamento, utilizzi metodi tanto autoritari, chiudendo ogni spazio al confronto, e da ultimo chieda di interloquire direttamente con i lavoratori senza i sindacalisti, esautorando persino le rappresentanze elette dai lavoratori stessi. Un atteggiamento che fa concorrenza al peggior Marchionne”, questo il contenuto di una nota congiunta firmata da Federico Bozzanca, Segretario Nazionale Fp-Cgil, Marina Balestrieri, Segretaria Generale dell'Fp-Cgil Emilia Romagna, e Sauro Salati, Segretario Generale Fp-Cgil Parma, in merito alla vertenza riguardante il contratto integrativo del Comune di Parma.

“Notiamo con dispiacere – aggiungono i sindacalisti - che il Sindaco 
mantiene la linea ideologica dell'M5S, espressa perfettamente dagli 
anatemi lanciati dal Presidente del Movimento Beppe Grillo. Siamo 
disponibile ad affrontare la crisi vissuta dal sistema con responsabilità e quindi aperti al confronto. Ma perché ciò avvenga il Sindaco deve rispettare le nostre prerogative, operando con trasparenza a partire dal rendere chiara l'entità delle somme disponibili e dal procedere urgentemente a una convocazione”.

“Il settore degli enti locali, e i Comuni in particolare, affronta una 
fase di incertezza contrattuale che, assieme ai pesanti tagli operati, 
ha già causato perdita di salario per i lavoratori, nel caso del salario 
accessorio già calcolabile in oltre il 10%. Proliferano casi come quello 
parmense, aggravato dal tentativo di estromettere le libere 
organizzazioni dei lavoratori. Un atteggiamento punitivo che malcela 
intolleranza al dissenso e una visione molto limitata – concludono 
Bozzanca, Balestrieri e Salati – visto che i contratti decentrati 
servono a migliorare la produttività e questi scontri non creano certo 
il clima collaborativo necessario”.

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