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Comune di Parma: azioni IREN (s)vendesi

8 Gennaio 2013
La contrarietà di CGIL, CISL e UIL

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Parma, unitamente ai sindacati provinciali unitari di categoria, esprimono profonda preoccupazione per le notizie apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa, relative alle dismissioni da parte del Comune di Parma delle azioni Iren

Le quote azionarie verrebbero cedute alle banche per recuperare, in parte, la situazione debitoria creata dalla precedente Amministrazione comunale. In sostanza si apprende che il Comune dismette la sua partecipazione azionaria in Iren per ripianare parte dei debiti rinunciando per sempre alle sue funzioni di controllo (governance), di indirizzo e di sviluppo dei cicli integrati dei servizi erogati in tutto il territorio parmense.

Sindacati confederali e di categoria ritengono opportuno ricordare all'Amministrazione Comunale di Parma che Iren fornisce servizi strategici di primaria importanza, che incidono sullo sviluppo economico, occupazionale, sociale ed ambientale del nostro territorio. Iren è una  società che vanta al proprio interno professionalità, competenze e livelli occupazionali da preservare e valorizzare.

Per questo la mancanza di un ruolo pubblico di controllo e di sviluppo dei cicli integrati come l'acqua, il gas, l'energia elettrica e i rifiuti, rischia di penalizzare la qualità dei servizi, oltre a compromettere i livelli occupazionali, in un contesto generale di grande difficoltà economica e sociale.

Il ruolo di socio in una multiutility che eroga servizi per i cittadini, quindi il bene primario che dovrebbe salvaguardare il Comune, va esercitato partecipando attivamente alla gestione della società.

Si tratta di una scelta strategica sbagliata, che tra l'altro per l'ennesima volta contraddice quanto affermato in campagna elettorale dall'attuale maggioranza e che per l'ennesima volta si colloca in piena continuità con le giunte Ubaldi e Vignali, che in modo miope hanno svenduto il patrimonio di IREN.

Le segreterie provinciali dei sindacati confederali e di categoria esprimono pertanto la propria contrarietà a dismettere un patrimonio di più di cento anni di storia della nostra città e ritengono che l'Amministrazione Comunale non possa assumersi la responsabilità di liquidare in modo affrettato, e forse per considerazioni improprie che hanno a che fare con altre partite, un grande capitale che deve restare nella disponibilità dei cittadini di Parma. Per questo chiedono un confronto urgente con il Sindaco.

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