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Commercio a Fidenza, "solo aperture non stop"

3 Novembre 2010
La Filcams Cgil prende ancora posizione contro le deroghe alle chiusure festive decise dall'amministrazione

Dopo l'ultima delibera del 2009 sulle aperture festive, che ha notevolmente peggiorato una situazione già problematica, il sindaco di Fidenza non ha più riconvocato, su tale questione, le parti sociali, nonostante gli impegni assunti in tal senso.

 

La Filcams Cgil provinciale ritiene che il Comune stia attuando una liberalizzazione selvaggia delle aperture dei negozi, sottraendosi a qualunque confronto con le parti coinvolte. Numerosi solleciti e richieste di incontro rivolte all'amministrazione sono cadute nel vuoto, mentre le tensioni e le problematiche dei lavoratori del settore sono sempre più evidenti, a partire dal fatto che, al mancato rispetto dei giorni di riposo, nei mesi scorsi si è spesso aggiunto l'orario prolungato oltre le 22.

 

Le scelte dell'amministrazione fidentina verso la totale derogabilità portano al mancato rispetto delle regole, delle leggi e dei contratti, limitando drasticamente i giorni di riposo per i lavoratori e favorendo lavoro nero. La Filcams chiede di garantire qualche giornata all'anno di riposo anche agli addetti del settore e di andare verso una regolamentazione più equilibrata. Il modo di procedere della Giunta, invece, sembra purtroppo privo di ogni strategia e senza un progetto di sviluppo.

 

In questi anni a Fidenza si è puntato su un’espansione abnorme delle aree commerciali quale unico obiettivo strategico per lo sviluppo del territorio e si è invece marginalizzata la produzione industriale. La città oggi si ritrova un settore industriale incapace di produrre reddito e un settore turistico e commerciale attraversato da un processo di profonda crisi.

 

Nei giorni scorsi la stampa riportava la notizia della protesta dei commercianti del centro. È evidente, e da qualche anno la Filcams lo sta denunciando, che il centro storico non trae nessun beneficio dalle maggiori aperture festive e domenicali; se un gruppo di commercianti autoconvocati organizza una protesta come è accaduto lo scorso 28 ottobre, il malessere circa l'utilizzo degli spazi della città pare sia oggi un problema da non sottovalutare ulteriormente.

 

Le forze produttive stanno quindi chiedendo all'Amministrazione un riconoscimento vero dello stato di crisi delle attività del centro storico, relegate a un ruolo sempre più secondario dalle cattedrali dello shopping che si sviluppano nella periferia. Definire la situazione critica sembra un eufemismo.

 

La maggior parte della responsabilità è ovviamente dell'Amministrazione comunale ma non va dimenticato che le Associazioni dei commercianti, nonostante le ultime uscite sulla stampa, a Fidenza hanno sempre assecondato le decisioni dell'Amministrazione in tema di orari e deroghe anziché discutere di un vero progetto di sviluppo del commercio e del turismo nel centro storico. La proposta del tavolo permanente di concertazione (lanciata dal sindacato già nel 2008) appare un goffo e tardivo tentativo di uscire da una evidente empasse.

 

Come in passato la Filcams è disponibile a ragionare su alcune deroghe, se supportate da iniziative e servizi che facilitino l'aggregazione e la vivibilità del centro storico. Tuttavia, per armonizzare i tempi di vita della città e per rilanciare il centro storico risulta ormai indispensabile limitare le aperture delle strutture della periferia, che non hanno nessun legame con il turismo, e tendere ad un maggior equilibrio nella pianificazione del territorio tra grande distribuzione e piccole e medie superfici, da integrare nel tessuto cittadino.

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