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“Collegato lavoro, scatta l’allarme precari”

25 Novembre 2010
Dichiarazione di Fabrizio Ghidini, resp. Cgil Parma Politiche per il lavoro.

“Evidentemente al Governo non bastava il fatto che con la crisi le condizioni di lavoro e di vita dei precari, in massima parte giovani, fossero sensibilmente peggiorate. Con il cosiddetto collegato lavoro (legge 183/2010), entrato in vigore il 24 novembre scorso, ha ritenuto doveroso assestare a giovani e precari un’ulteriore mazzata.

Cari giovani e precari, lavoratori a tempo determinato e parasubordinati, se pensavate di essere stati sfruttati e raggirati, e quindi di far valere il diritto di aver riconosciuto un contratto a tempo indeterminato noi (il Governo) – questo è il senso del provvedimento - cercheremo di impedirvelo e di rendervi la vita il più difficile possibile.

Come? Calpestando la Costituzione, nonostante i richiami del presidente della Repubblica, approvando una legge con effetti retroattivi ed equiparando la conclusione di un lavoro temporaneo ad un licenziamento.

In termini pratici la questione può così essere riassunta: i lavoratori con contratto a termine avranno solo 60 giorni di tempo dopo la scadenza del contratto di lavoro per far ricorso contro l’azienda in caso di irregolarità. Se quindi entro il 23 gennaio 2011 i lavoratori con contratto a termine scaduto non presenteranno un ricorso al proprio datore di lavoro, perderanno per sempre il diritto di farlo. Una scadenza che si applicherà anche ai contratti di collaborazione.

La Cgil di Parma in tutte le sue articolazioni è quindi impegnata nell’informare tutti i potenziali interessati e ad aiutarli nell’intraprendere vertenza, impugnando per scritto i contratti scaduti anche da tempo. Solo così, successivamente, si avranno 270 giorni di tempo a disposizione per andare da un giudice per riaffermare il diritto.

Tutto questo senza nascondersi che tale provvedimento rappresenta di fatto una sanatoria passata, presente e futura per le imprese scorrette”.

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