Ma i sindacati unitari di categoria auspicano che nel frattempo possano arrivare svolte positive
Da diversi mesi, a seguito di problemi finanziari con alcuni istituti di credito, i dipendenti della Casa di Cura Città di Parma si vedono riconosciuti gli stipendi con due mensilità in arretrato. Sia pure valutando positivamente la presentazione delle linee guida del piano industriale, che non prevederebbero esternalizzazioni, né riduzioni di attività, né licenziamenti, il percorso intrapreso lascia diversi dubbi ed incertezze e la mancanza di informazioni dettagliate non consente alle organizzazioni di categoria di essere serene e sicure dell'auspicabile evoluzione positiva.
Nonostante la proprietà abbia già incontrato in diverse occasioni i rappresentanti sindacali presso l'Unione Industriali, non vengono rispettati gli impegni ad un monitoraggio congiunto e notizie di stampa che vedrebbero gruppi imprenditoriali della città interessati ad un ingresso nella struttura non trovano né riscontro né conferma da parte della proprietà, che, comunque, anche in passato non ha mai inteso dialogare fattivamente con i sindacati.
A fronte di quelli che saranno gli ulteriori effetti negativi che si abbatteranno sul sistema sanitario derivante dalla Spending review e dalla Legge di Stabilità, che tra le altre cose porteranno ad un taglio di posti letto ospedalieri (nella nostra provincia si passerà dagli attuali 5,2 ogni 1000 abitanti, a 3,7 ogni mille abitanti) e ad una riduzione delle tariffe di degenza che la Regione, attraverso le aziende Usl, riconosce al privato accreditato, le organizzazioni di categoria hanno chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale di crisi. Queste servirebbe a dirimere le incertezze di una situazione che sempre più pesa sulle spalle dei lavoratori, i quali vivono sulla propria pelle quelle che sono state probabili erronee programmazioni di spese da parte della direzione aziendale.
Vista l'attuale situazione economica del Paese, che comporta un sempre maggior aggravio di tassazioni sul lavoro dipendente, con situazioni di coppie che lavorano nella casa di cura o di persone che debbono far fronte alle rate dei mutui, é indispensabile che gli enti istituzionali del territorio si facciano anch'essi carico, per le proprie competenze, di una condizione che non può essere più taciuta in città.
In attesa della convocazione del Tavolo, prevista per la metà
della prossima settimana, le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL
FPL auspicano comunque eventuali svolte positive della vertenza, in assenza
delle quali si renderanno necessaria ulteriori azioni di mobilitazione.