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Cipe sblocca i fondi per Ex Carbochimica

20 Ottobre 2014
La CGIL di Fidenza richiama le “istruzioni per l’uso”

Lo sblocco da parte del CIPE dei fondi per la bonifica dell'area di via Marconi (ex Carbochimica), rappresenta un'ottima notizia. La cessazione di ogni attività nel sito, compreso lo smantellamento di un impianto di bonifica della falda, data ormai a oltre un decennio fa e i fondi (circa 4 mln €) stanziati inizialmente e poi ridimensionati, facevano parte di un accordo di programma che vedeva la bonifica del suolo e del sottosuolo di tutta via Marconi, quindi oltre a area ex Carbochimica, anche ex CIP ed ex Massenza.

 

Con molto interesse, durante la recente campagna elettorale per le elezioni amministrative a Fidenza, la CGIL di Fidenza partecipò ad una conferenza stampa dell'allora candidato alla carica di Sindaco Andrea Massari, oggi primo cittadino della città, e trovò molto interessante la pur sommaria esposizione del piano di riutilizzo di quell'area, ossia destinazione ad attività produttive di non piccole dimensioni, ma almeno medie, con una fiscalità di vantaggio, a fronte anche di accordi quadro che ponessero alcuni vincoli sulla qualità dell'occupazione da realizzare, contrariamente a quanto è invece stato fatto negli ultimi anni in molti insediamenti a carattere commerciale o logistico, dove la fanno da padrone da un lato l'abisso dei subappalti incontrollabili e di durata breve e dall'altro lato una parcellizzazione dell'occupazione che troppi spazi lascia all'irregolarità contrattuale. Entrambi i lati appartengono ad una stessa medaglia che rappresenta il vero obolo pagato dal precariato diffuso e dalla fuga dalle più elementari tutele contrattuali.

 

La CGIL fidentina ritiene che se l'amministrazione di Fidenza vorrà tenere fede a quel serio impegno elettorale, dovrà innanzitutto badare a questi aspetti. Occupazione di qualità significa certamente applicazione di Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, le maiuscole stanno a sottolineare che non può essere considerata tale quella sottoscritta con vere e proprie organizzazioni di comodo, bocciate da diversi TAR, ma che come la Fenice, riescono a risorgere semplicemente cambiando nome. Occupazione di qualità significa pure pretendere l'applicazione di clausole sociali che, non solo, impediscano il dilagare in mille rivoli di appalti e subappalti farciti di lavoro nero, evasione/elusione e sfruttamento, ma impongano anche ad eventuali nuovi insediamenti di entrare a far parte di una Comunità, dove ognuno assume, in quota parte, l'impegno di salvaguardia e promozione del territorio nel quale opera e dal quale trae il proprio profitto.

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