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Ci risiamo! …periodicamente riparte l'attacco ai lavoratori pubblici

22 Gennaio 2015
La FP CGIL di Parma replica all’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma nei giorni scorsi a proposito del presunto assenteismo dei dipendenti di Comune e Provincia di Parma

Il copione è sempre lo stesso, l'idea è sempre quella di squalificare il lavoro pubblico, e insinuare nell'opinione collettiva il concetto che tutti i mali della Pubblica Amministrazione siano concentrati nel fattore "lavoro".

Un classico esempio, secondo la FP CGIL di Parma, è rappresentato dall'articolo pubblicato il 20 gennaio scorso sulla “Gazzetta di Parma” sotto il titolo “Comune, 1 su 5 non è al lavoro. Ma la Provincia fa peggio” in cui, utilizzando dati disaggregati, si giunge a conclusioni non corrette e strumentali.

I dati pubblicati sui siti istituzionali degli enti pubblici, per esplicita disposizione delle normative introdotte nel 2009 dall'allora Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, riportano le assenze dal lavoro a qualsiasi titolo, mistificando di fatto il concetto di assenteismo e facendo passare i diritti conquistati con anni di lotte in abusi da combattere.

Vediamo nel dettaglio cosa c'è di sbagliato in questo ragionamento.

Prima cosa le ferie. Le ferie sono un diritto irrinunciabile e non monetizzabile di ogni lavoratore, sia pubblico che privato e sono regolamentate dai contratti collettivi nazionali. Lo scopo è quello di permettere il recupero psicofisico delle energie. Conteggiarle fra le assenze è mistificatorio: non rientrano per legge tra le giornate lavorative.

Le aspettative e i permessi sono istituti previsti dalle leggi o dai contratti, e per essere fruiti devono essere preventivamente autorizzati dai dirigenti di riferimento (per capirci non possono essere frutto di una"fuga").

Le assenze per malattia sono possibili a fronte di un certificato medico, comportano delle trattenute su alcune voci salariali, e nel settore pubblico sono soggette a visite fiscali con fasce orarie più ampie che nel privato (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18).

Una recente ricerca della Cgia di Mestre ha evidenziato come, nel 2013, le giornate di lavoro perse per malattia siano state superiori nel settore privato rispetto al pubblico, dimostrando come l'analisi corretta dei dati posa sfatare molti luoghi comuni.

Infine, il congedo obbligatorio per maternità. Ricordiamo che la legge 1204/71 è stata una grandissima conquista per le donne, non solo perché riconosceva il diritto ad assentarsi nel periodo antecedente e successivo al parto, ma soprattutto perché apriva al concetto di ruolo sociale della maternità, che adesso, considerando assenze come assenteismo, si vorrebbe ricacciare in ambito privato.

I Comuni sono in difficoltà, vuoi per le scelte scellerate dei governi centrali vuoi per incapacità degli amministratori locali. Le Province sono nel caos per una legge di riforma poco chiara dove non si sa ancora a chi passeranno le diverse funzioni, mentre si sa con sicurezza che ci saranno pesanti esuberi.

La FP CGIL provinciale ritiene che, invece di scaricare le responsabilità sull'ultimo anello della catena (i lavoratori), sarebbe meglio analizzare a fondo le cause degli eventuali mal funzionamenti della PA partendo dalle responsabilità più alte.

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