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Cgil e Cisl: “Rsu Cerve, tutto regolare”

26 Giugno 2012
Risposta a Mario Miano

È davvero stucchevole, secondo Filctem Cgil e Femca Cisl, la ricostruzione di Mario Miano (segretario provinciale Uil Parma) di quanto successo in occasione dell'ultimo rinnovo RSU Cerve, riportata dalla Gazzetta di Parma dello scorso martedì 26 giugno.

Intanto, ad oggi non si ha notizia alcuna di azioni legali, per altro nemmeno si comprende di quali azioni si farnetichi, considerato che regolamenti e procedure, sia a livello di categorie che a livello confederale, prevedono numerosi livelli di conciliazione, anche formale, che non sono mai stati attivati dalla Uilcem per la vicenda in oggetto.

Mai, da parte di Femca e Filctem, è arrivata comunicazione dalla quale si possa evincere l'inutilità delle assemblee. Semplicemente in Cerve si era in ritardo sul rinnovo della RSU da oltre un anno, quindi nel primo autunno del 2011, unitariamente si era provveduto ad avviare la procedura, individuando la Commissione Elettorale e le comunicazioni ai lavoratori. Quando si era ormai pronti per procedere, a novembre 2011, la Uilcem segnalava alle altre sigle la necessità di sentire in assemblea i propri iscritti. Filctem e Femca hanno pazientemente atteso fino a metà gennaio che le assemblee di sigla si svolgessero, dopo di che la Commissione Elettorale, nella sua maggioranza, ha deciso di procedere, secondo Cisl e Uil di categoria correttamente, visto che, come già puntualizzato, la procedura preparatoria era esaurita da diversi mesi.

I lavoratori erano perfettamente informati del rinnovo, le assemblee in Cerve sono sempre state svolte e, considerata la conoscenza diretta dei funzionari Uilcem di Parma, l'accusa di essere poco propensi a svolgere assemblee, appare davvero paradossale. In ogni caso se si volesse misurare tra le sigle l'assiduità nel confrontarsi con lavoratrici e lavoratori, i firmatari del presente comunicato sono assolutamente disponibili.

Corrisponde al vero che in febbraio c'è stato un tentativo confederale di trovare una soluzione, che era stata anche immaginata e su cui sia la Uilcem che la Uil, si erano riservate di dare risposta. A distanza di sei mesi Filctem e Femca apprendono dalla Gazzetta che sarebbero destinatari di una non meglio identificabile (e immaginabile) azione legale e che la Uilcem si appresta a nominare una RSA.

È bene precisare che il rinnovo della RSU, in cui ha votato il 70% degli aventi diritto, si è svolto nel pieno rispetto dei regolamenti, che nessuno ha escluso la Uilcem da tale rinnovo e che è stata essa stessa a decidere liberamente di non presentare i propri candidati. Per altro l'attuale RSU è pienamente attiva e sta gestendo situazioni delicate nel confronto con la rappresentanza datoriale: una nomina RSA sarebbe in piena violazione degli accordi confederali sulla rappresentanza e avrebbe certamente ripercussioni sui rapporti unitari anche in altre realtà della categoria.


In ultima istanza, le segreterie di Cgil e Cisl di categoria e confederali ritengono che vedere cumuli di illegalità dove c'è unicamente l’incapacità di qualcuno (Uilcem) a gestire i rapporti con altre sigle sindacali, costituisca una visione della realtà talmente distorta, da destare seria preoccupazione circa lo stato di salute di chi ha rilasciato simili dichiarazioni.

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