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Certificati invalidità civile, medici di famiglia troppo cari

4 Agosto 2011
Lo Spi Cgil di Parma invita ad abbassare i prezzi

Già in altre occasioni il Sindacato Pensionati della Cgil di Parma aveva evidenziato il problema degli elevati costi sostenuti da coloro che si trovano nella condizione di richiedere al proprio medico di famiglia il certificato per il riconoscimento dell’invalidità civile.

 

A tale proposito, poco più di un anno fa, il sindacato aveva sollecitato l’Ordine dei Medici di Parma e la locale Azienda Usl a calmierare le tariffe, in quanto spesso le persone che necessitano di tale prestazione sono di condizioni economiche modeste, o addirittura disagiate che, come spiega Paolo Bertoletti, segretario generale dello SPI Cgil provinciale, “si vedono richiedere dal proprio medico di famiglia un compenso decisamente elevato per il rilascio del certificato di invalidità civile e di accompagnamento. Si tratta di cifre che si aggirano quasi sempre intorno ai 95 euro, un importo non ridotto se si pensa che in questi casi parliamo spesso di anziani malati con una pensione di circa 500 euro. Tali cifre vengono giustificate dai medici con il fatto che tali certificati vengono prodotti in regime libero professionale, pertanto la decisione sulla tariffa da applicare è lasciata al medico stesso”.

 

Nonostante le indicazioni dell’Azienda Usl, che aveva a suo tempo segnalato il problema all’Ordine che per parte sua aveva invitato i singoli professionisti ad applicare una tariffa massima di 50 euro, ad oggi pare, a giudicare dalle segnalazioni ricevute dal sindacato pensionati, che tali sollecitazioni siano cadute nel vuoto.

 

Lo Spi Cgil di Parma ritiene tuttavia doveroso rinnovare ai soggetti in causa l’invito a ridiscutere le tariffe per il rilascio dei certificati, tanto più in un momento di particolare difficoltà economica come quello attuale, in cui proprio chi è già in una condizione di debolezza rischia di pagare maggiormente per vedersi riconosciuto un diritto.

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