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Centri estivi, anche i gestori privati sottoscrivano documenti condiviso sulla sicurezza

22 Giugno 2020
La FP CGIL Parma sollecita uniformità di regole e diritti

È ben noto che il mondo dei servizi alla persona, siano essi servizi per anziani, per disabili o servizi educativi, sta vivendo una fase delicatissima, cui le organizzazioni sindacali prestano, così come dall'inizio dell'emergenza pandemica, la massima attenzione. Nel costante lavoro di questi mesi le rappresentanze di categoria hanno sempre sempre chiesto alle controparti, enti pubblici e gestori privati, la massima trasparenza e la massima condivisione, mantenendo un confronto sindacale costante che aiutasse le lavoratrici e i lavoratori ad avere risposte certe sul proprio lavoro e garanzie per la sicurezza tanto loro quanto dell'utenza.

Nel ribadire come questo settore sia stato più di altri duramente colpito da questa emergenza, e come i servizi dopo mesi di non attività siano messi a dura prova, la FP CGIL Parma accoglie con favore il lungo lavoro che ha portato alla sottoscrizione di un documento presso il Comune di Parma per la riapertura dei centri estivi afferenti al Comune sottoscritto da Ente Comunale, Rsu del Comune e sindacati di categoria, che stabilisce un “perimetro” di gestione e di sicurezza per far riprendere e attivare i Centri Estivi a Parma, permettendo alle famiglie di usufruire di un servizio tanto importante e agli operatori di lavorare con il massimo della sicurezza.

È invece con amarezza che si constata come, dopo le prime settimane emergenziali, in cui la maggiore priorità era la firma delle casse integrazioni, i gestori privati di importanti appalti si siano mossi in differenti direzioni.

Infatti, mentre in Comune si sottoscrive un documento condiviso a tutela del lavoro, Proges (maggiore ente gestore dei servizi educativi della città) sceglie di non sottoscrivere con le organizzazioni sindacali del territorio un documento sulla sicurezza per la partenza dei centri estivi 2020, documento che rappresenterebbe una buona pratica anche per altre realtà che gestiscono centri estivi.

Il sindacato, che su ogni fronte ha lavorato per assicurare la sicurezza di tutti in ogni ambito lavorativo senza distinzioni tra gestori pubblici e privati, non può condividere questa scelta. Come non condive relazioni e confronti sindacali ridotti a mera informativa, certamente utile, ma che impedisce ai rappresentanti dei lavoratori di incidere nelle decisioni importanti a tutela di tutti.

È inevitabile che in un momento come questo, dove il lavoro educativo subisce e subirà cambiamenti enormi, la sicurezza coincida con l’organizzazione del lavoro e questa a sua volta ricada sui diritti lavorativi e contrattuali di centinaia di lavoratori.

Non si mette certo in dubbio la serietà e la competenza che cooperative come Proges hanno nella gestione dei servizi, ma se è vero che questo periodo ha messo in evidenza quelle che sono le precarietà e le difficoltà di un sistema già debole, si ritiene che questa emergenza che ha colpito in modo cosi feroce gli operatori della cooperazione debba interrogare tutti.

La strada sicuramente non è il non riconoscimento delle organizzazioni sindacali o l’appellarsi a percorsi attuati fino ad ora, ancor meno richiamare il contratto nazionale in modo strumentale e come limite al confronto e alla contrattazione.

Dall'inizio di questa crisi si dice che se ne esce solo uniti e insieme, facendo coincidere le esigenze e i bisogni di tutti. La FP CGIL è convinta che l’omogeneità delle regole, oltre che dei diritti, debba essere la base per un avanzamento anche dentro il complesso sistema degli appalti.

 

 

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