CCNL industria alimentare. l'incredibile diviene realta'

Fai e Uila abbandonano le trattative. La Flai chiede che Federalimentare riconvochi il tavolo

Lo scorso 22 luglio a Roma, durante la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dell'industria alimentare, Federalimentare sulla parte economica aveva offerto 117 Euro di aumento sulla paga
base più 18 Euro legati a un “premio” da corrispondere per 12 mesi senza incidenza su nessun istituto.

Mentre la Flai si è detta contraria, Fai e Uila valutavano positivamente la proposta.

A questo punto Federalimentare ha riformulato l'offerta proponendo 130 Euro di aumento sulla paga base più 6 Euro legati al premio. Qui succede l'incredibile: il sindacato di categoria della Cgil ha espresso disponibilità al confronto, Fai e Uila hanno rotto
le trattative. Al momento non sono chiari i motivi, si può solo ipotizzare che o non vogliono firmare insieme alla Flai o non vogliono che sia riconosciuto un aumento di 130 Euro sulla paga base che corrisponde al 7,7% contro il 5,9% che è l'indice IPCA, quello scellerato valore
sottoscritto solo da CISL, UIL e UGL il 22 gennaio scorso e che è stato bocciato da 3.464.178 lavoratori (il 96% dei votanti) nel referendum promosso dalla CGIL (l'unica organizzazione sindacale che ha dato parola ai lavoratori).

Va ricordato che solo la paga base sarà base di calcolo per i futuri aumenti contrattuali e che qualsiasi altra voce ha minore incidenza sul salario. A questo punto la Flai chiede a Federalimentare l'immediata riapertura delle trattative per ottenere un eloce rinnovo contrattuale e a tal fine organizzerà una capillare opera di informazione nei
luoghi di lavoro ed ha convocato l'attivo provinciale dei delegati Flai per il prossimo 4 agosto. La Flai tiene anche a ricordare che non ha mai firmato un accordo senza e Fai e Uila e che chiede sempre il voto democratico dei lavoratori.

Mercoledì prossimo, il 29 luglio, si terrà anche il direttivo nazionale Flai alla presenza del segretario della Cgil Guglielmo Epifani.