Gli auguri della FLC CGIL di Parma
Carissima lavoratrice, carissimo lavoratore della Conoscenza,
siamo alla fine di un anno che ha messo a dura prova le nostre forze e richiesto il massimo delle nostre energie.
Adesso è giusto concedersi qualche giorno di pace e serenità, accanto alle persone che più amiamo e che ci sono state di conforto in questi tempi difficili e spesso drammatici: abbiamo visto la morte passarci accanto, e nel frattempo la speranza che chiedeva il nostro coraggio per ricominciare ad alzare lo sguardo.
Rialzarlo non solo per noi stessi, ma anche e soprattutto per le ragazze ed i ragazzi che siamo chiamati a condurre verso il futuro.
Perché questo rende speciale, chi lavora nei luoghi della conoscenza: la responsabilità di accompagnare i giovani verso una cittadinanza attiva e democratica, per sostenere ed accrescere il futuro del nostro Paese!
Dobbiamo accompagnarli con il nostro esempio, con il nostro lavoro, con la forza e l'onestà che sono sul volto delle lavoratrici e dei lavoratori della conoscenza.
Donne ed uomini che non lavorano certo per arricchirsi, e lo testimonia innanzitutto il loro sguardo: diritto al centro degli occhi e del cuore, estraneo ad ogni forma di tronfia vanagloria...
Sono volti spesso scavati dalla sofferenza e dalla fatica: quella dei precari che non percepiscono un euro da Settembre, pur garantendo ai nostri figli il diritto allo studio; quello dei Docenti ed Educatori, degli Ata e Dirigenti scolastici che hanno costruito nella Scuola una Casa Comune per ragazzi e ragazze, sconvolti da un'epidemia sconosciuta e subdola, dando a questi giovani un approdo sicuro, un punto di riferimento comunitario oltre alla propria singola famiglia.
E non solo la Scuola, ma anche l'Università, il Conservatorio, la Formazione Professionale, le Scuole non Statali, gli Enti di Ricerca e qualsiasi altro punto della "filiera della Conoscenza" ha dato il proprio contributo per rafforzare la nostra resilienza; a partire dalle donne che vi lavorano e vi sacrificano il meglio delle loro energie e spesso delle loro vite.
C'è una parola da dire a tutte e tutti voi, una parola che a cominciare dalle famiglie sarebbe da ripetere spesso con la stessa gratitudine e rispetto di chi è cresciuto grazie alle cure ed alle attenzioni della Comunità Educante: dallo scolaro che ha scritto la sua prima letterina allo studente universitario che è pronto a spiccare il volo verso il mondo del Lavoro: una sola parola per dirvi tutti insieme
GRAZIE!
Buone Feste da tutti noi!