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Caporiccio smemorata: si dimentica di pagare le lavoratrici

25 Settembre 2017
FILCAMS CGIL Parma e le addette in presidio

Nella domenica di ieri, 24 settembre, la FILCAMS CGIL di Parma ha voluto porre l’attenzione su un fenomeno sempre più presente e trasversale a diversi settori di lavoro: il mancato pagamento della retribuzione alle lavoratrici e lavoratori che interrompono il rapporto di lavoro.

Sempre più aziende ritengono i residui di tredicesima e (eventuale) quattordicesima, ferie e permessi maturati e non goduti e soprattutto il Trattamento di Fine Rapporto, degli optional. Dei fastidiosi e facoltativi obblighi da adempiere se, come e quando vogliono.

Un esempio su tutti quello del marchio Caporiccio: catena di negozi di abbigliamento su scala nazionale, presente a Parma all’interno del Centro Commerciale Eurosia, che al termine dei contratti non paga quanto spetta alle lavoratrici.E lo ritiene normale!

Il sindacato di categoria della CGIL ricorda la condizione delle lavoratrici del commercio: sono sottoposte a turni imprevedibili e spesso massacranti; lavorano ormai tutte le domeniche e festivi. Si trovano tra l’incudine di una clientela sempre più esigente e il martello di aziende sempre più pretenziose e assillate da performance di bilancio spesso irrealizzabili.

Risultano dunque semplicemente inaccettabili gli immotivati ritardi nei pagamenti di aziende che operano in gallerie di prestigiosi centri commerciali della nostra città. Proprio per ricordare che la retribuzione è un diritto che prevede tempi certi e non una concessione, nella giornata di ieri FILCAMS CGIL e le lavoratrici hanno organizzato un presidio nei pressi del negozio per far sentire la loro voce e distribuire volantini informativi, chiedendo a tutta la clientela, in solidarietà con le lavoratrici, di astenersi da qualsiasi acquisto nel negozio Caporiccio dell’Eurosia e di continuare anche nei giorni successivi, fino a che l’azienda non corrisponderà il dovuto alle stesse.

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Il volantino distribuito dalle lavoratrici Caporiccio


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