La posizione della RSU aziendale
La Rappresentanza Sindacale Unitaria dello Stabilimento
Bormioli Rocco di Fidenza intende intervenire sulla gravissima situazione che
in questi giorni affligge il magazzino e lo stabilimento produttivo.
“Da sindacalisti con decine di accordi e momenti
conflittuali alle spalle ci siamo fatti consegnare copia dell'accordo firmato
da Filt-CGIL e CISL Reti il 29 dicembre 2015 con il Consorzio CAL e lo abbiamo
analizzato alla luce della situazione precedente che ben conoscevamo.
Da tale analisi risulta evidente come l'accordo preveda
un miglioramento retributivo per la stragrande maggior parte dei lavoratori, il
mantenimento del livello retributivo per un ristretto numero di lavoratori
corrispondenti a quelli con i livelli più alti, la riassunzione di tutti i
lavoratori senza periodo di prova, il miglioramento del trattamento di malattia
e infortunio, l'impegno ad una rapida verifica organizzativa su mansioni e
inquadramenti. In poche parole, un netto miglioramento delle condizioni
rispetto a quanto garantito dal Consorzio Lindel (uscente).
Ci viene da pensare che forse nel nostro percorso
sindacale abbiamo sbagliato tutto, proprio non riusciamo a capire perché lo Si Cobas
protesta adesso e non ha mai protestato prima. Siamo abituati a pensare che nel
momento in cui un accordo raggiunto contrattando o lottando porti benefici per
la maggior parte dei lavoratori e peggioramenti per nessuno, sia da considerare
un buon accordo, non il contrario. Siamo abituati a pensare che prima di
esprimere una valutazione su un qualunque accordo questo vada letto e
analizzato, come noi abbiamo fatto e come invitiamo a fare quanti abbiano
davvero voglia di farsi una idea precisa sulla questione. Siamo abituati a
pensare che, al di là delle valutazioni individuali su qualunque questione
sindacale, le rivendicazioni di un gruppo di lavoratori smettono di essere
legittime quando mettono a repentaglio le condizioni di lavoro di un diverso
gruppo di lavoratori. Chiediamo che tutti i cittadini di Fidenza riflettano su
una cosa: un blocco sconsiderato sul piano dei contenuti e fuori dalla
legittimità, per le ragioni dette, mette a repentaglio la sopravvivenza stessa
dello stabilimento di Fidenza e certamente ci saranno conseguenze per il nostro
lavoro, quindi per il nostro reddito, ma crediamo sia tutta la città a doversi
far carico di un simile rischio, a partire dagli Amministratori locali,
passando per i Parlamentari del territorio, fino ai singoli cittadini, è
assurdo che la più importante industria del territorio, quindi il territorio
tutto, resti ostaggio di un gruppo di scriteriati tra i quali ormai, i
dipendenti del magazzino, sono meno di dieci.
Infine ci chiediamo se alcuni partiti politici locali
abbiano realmente letto l'accordo in questione. Se l'avessero fatto avrebbero a
nostro avviso esitato ad apparire in bella mostra sui social network orgogliosi
di lottare accanto a non lavoratori. Ci chiediamo pure come mai di questi
stessi personaggi non si è vista traccia quando a settembre 2015, quindi solo
qualche mese fa, eravamo noi a protestare legittimamente contro scelte
sbagliate della Bormioli, facendo un presidio davanti ai cancelli e senza
raccontar balle. Si capisce che, quando una Rappresentanza Sindacale interna,
con l'appoggio di Sindacati Confederali territoriali, proclama mobilitazioni
che, tra l’altro, si pongono anche l'obiettivo del rispetto della piena
legalità e mettono al riparo i lavoratori dalle cariche della polizia, sia più
complicato finire nel carosello di facebook, si capisce che una forza politica
che voglia rappresentare il lavoro, se assolve in questo modo a tale
fondamentale funzione, si riduca ad una rappresentanza politica marginale. Il
commento ha la stessa amarezza suscitata dalla vista di inconsapevoli pugni
chiusi sollevati verso il nulla.
Per il futuro pretenderemo di avere voce in capitolo
anche nelle scelte sugli appalti da parte di un'Azienda che ha dimostrato di
riuscire a commettere errori madornali”.