Lettera aperta dei sindacati provinciali del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil
Analogamente il trio Berlusconi-Brunetta-Tremonti, soffiando venti disfattisti nei confronti della Pubblica Amministrazione, stanno portando alla deriva la stessa, la quale ha l’obbligo di garantire il principio di eguaglianza per tutti i cittadini contenuto nell’art. 3 della Costituzione. Sempre che si lasci funzionare il servizio pubblico, ma coi tagli in atto paventiamo che l’obiettivo sia un altro.
Sovente sui giornali, soprattutto nelle pagine riservate alle lettere dei lettori, si leggono parole di elogio anche per la sanità, delle quali viene data poca enfasi. Si legge di indubbie capacità professionali e di grande umanità degli operatori che vi operano. Queste qualità sono indispensabili per un operatore sanitario, a cui il paziente, in quel frangente assai debole, si affida completamente. Questa è Pubblica Amministrazione.
Piuttosto che soffiare il vento del fannullonismo, sarebbe utile che il trio provasse a visitare una corsia di ospedale, per rendersi conto della qualità presente. Inoltre potrebbe visitare anche qualche comando dei Vigili del fuoco, per esempio, dove si lavora con scarsità di mezzi e uomini, assicurando tuttavia il pronto intervento ai cittadini. Questa è Pubblica Amministrazione.
Potrebbe visitare un istituto penitenziario, dove opera un agente in un reparto che ospita 50 e più detenuti e lo stesso agente fruisce di un riposo ogni 25 giorni (a volte). Ben oltre i 14 di media della legge Tremonti. Questa è Pubblica Amministrazione.
Potrebbe leggere alcuni dati come quelli delle Agenzie fiscali, da cui si evince che nel 2007 le entrate sono aumentate di 6 miliardi di euro; soldi sottratti a chi è allergico a pagare le tasse. Risultato ottenuto grazie agli addetti preposti a tali controlli. Questa è Pubblica Amministrazione.
Oppure se avesse tempo potrebbe leggere i dati dell’INPS, il cui avanzo è stato di 7 miliardi di euro, di cui 2 miliardi sottratti ancora a chi è allergico a pagare i contributi. Anche questo è un risultato degli addetti che vi operano. Questa è Pubblica Amministrazione.
Potrebbe verificare i servizi che i Comuni offrono, grazie al lavoro dei dipendenti. Questa è Pubblica Amministrazione.
Naturalmente, lungi da noi affermare che tutto vada bene nella Pubblica Amministrazione, la quale necessita di miglioramenti. Per questo motivo le organizzazioni sindacali ed il Governo precedente sottoscrissero il memorandum, documento utile a migliorare la Pubblica Amministrazione, ove, tra le altre cose, è prevista la premiazione del merito. Quel principio è riscontrabile già nei contratti attuali, che prevedono anche la valutazione individuale.
Tuttavia, è noto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire ed a causa di questo problema di udito si preferisce aprire l’otre per mandare alla deriva la Pubblica Amministrazione.
Si tagliano i fondi agli Enti locali (quindi i servizi ai cittadini); si tagliano i fondi alla sanità (8 miliardi e quindi posti letti, piuttosto che esami di prevenzione per i cittadini); si tagliano i fondi alle forze dell’ordine (3 miliardi di euro); si tagliano fondi alle agenzie e ministeri (15 miliardi di euro). E addio controlli.
In più si tagliano i fondi destinati alla produttività per i dipendenti (gli operatori fiscali nel 2008 vedranno ridotti gli incentivi che venivano erogati come contrasto all’evasione fiscale; nel 2009 in molti Enti pubblici la produttività è tagliata del 10%; per tutti sono congelati i fondi speciali). Si fissa l’inflazione programmata all’1,7% per il 2008 e all’1,5% per il 2009, contribuendo a dimezzare il potere d’acquisto delle famiglie (questo vale per tutti i lavoratori dipendenti).
Perché soffiare il vento contro la Pubblica amministrazione, anziché provare a migliorarla per garantire, soprattutto ai meno abbienti, i servizi e incrementare i controlli nei confronti di chi è allergico a pagare le tasse? Forse perché così è molto più semplice disfarsi dei servizi della Pubblica Amministrazione e renderli al privato a cui garantire lauti guadagni.