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BP, così non va. I lavoratori chiedono rispetto e chiarezza

17 Luglio 2009
L'assemblea del 17 luglio proclama uno sciopero ad oltranza volto al raggiungimento di un accordo sulla cassa integrazione che garantisca la rotazione tra i lavoratori coinvolti

L'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della BP ritiene che l'ultimo incontro con la direzione BP anziché portare ad una conclusione positiva la vicenda della procedura di
mobilità, abbia registrato invece l'ennesima retromarcia da parte dell'azienda.

Mentre nell'incontro dello scorso 2 luglio era stata formalizzata la volontà di recedere dai licenziamenti per passare ad una cassa integrazione che contenesse il principio della
rotazione secondo la fungibilità delle mansioni, nell'ultimo incontro è stato riproposta una cassa integrazione senza nessuna garanzia di rotazione con la esplicita dichiarazione che si
intende raggiungere il medesimo obbiettivo dei licenziamenti.

In pratica viene riproposta una cassa integrazione che per più di qualcuno/a dovrebbe essere a zero ore fino al punto da prefigurare un esubero esplicito delle stesse persone coinvolte.

Lavoratori e sindacati di categoria non accettano questo ricatto!

Così come hanno sempre espresso il massimo interesse e la comprensione rispetto alla difficile fase che attraversa l'azienda, allo stesso tempo consideranoo ingiustificabile,
inaccettabile e profondamente ingiusto utilizzare queste difficoltà per scegliere, non si sa con quali criteri visto che l'azienda si è sempre rifiutata di entrare nel merito della non
possibile rotazione, quali lavoratori premiare e quali colpire.

Per queste ragioni i rappresentanti dei lavoratori considerano non accettabile la posizione dell'azienda e, nell'esprimere
nuovamente la piena disponibilità a affrontare un periodo di cassa integrazione con una corretta distribuzione della stessa, proclamano uno sciopero sino al raggiungimento di un accordo equo.

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