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“Boicottaggio Iren, a cosa serve?”

19 Aprile 2011
Lettera aperta della RSU CGIL di IREN SpA di Parma

Abbiamo appreso dell’iniziativa di boicottaggio nei confronti di Iren avviata dall’Associazione Gestione Corretta Rifiuti di Parma, che invita i clienti della multiutiliy locale a cambiare fornitore di gas ed energia, con l’obiettivo di bloccare la realizzazione del forno inceneritore.

Pur nel rispetto della diversità di opinioni di chi è contrario alle politiche di smaltimento dei rifiuti intraprese dalle nostre amministrazioni comunale e provinciale, non possiamo sottacere le preoccupazioni e i gravi dubbi che l’invito dell’Associazione ci suscita.

Innanzi tutto, boicottare Iren significa, per il cittadino/cliente, scegliere un altro gestore: come mai l’Associazione non si è preoccupata di segnalare, se ne esistono nel mercato libero, aziende di vendita che operino in una esclusiva logica di benessere per i cittadini e l’ambiente, trattando solo energie rinnovabili e pulite? Enel, Eni, Hera, Edison, per citarne solo alcune, possono essere considerate alternative estranee a tali implicazioni ambientali? Iren, la vecchia Amps poi divenuta Enìa, è presente sul territorio da oltre un secolo e fornisce servizi essenziali ai cittadini che incidono direttamente sullo sviluppo economico sociale ed ambientale della nostra provincia con una notevole efficienza e capillarità . La ricerca del profitto, oltre a rappresentare una caratteristica ormai comune di ogni società privatizzata che eroga servizi, non esclude di per sé una gestione corretta e qualitativamente vicina ai bisogni dei cittadini. Segnaliamo peraltro che la scelta di cambiare gestore dei servizi energetici abbia generato nella maggior parte dei casi più disagi che vantaggi (sia dal punto di vista economico che qualitativo).

Ma l’aspetto centrale è un altro: la realizzazione dell’inceneritore è una decisione ormai acquisita dagli enti competenti, Comune e Provincia di Parma. Non crediamo che questa iniziativa sia il modo migliore per evidenziare le problematicità che un impianto del genere comporta per la collettività.

Invitiamo dunque tutti i cittadini a riflettere attentamente su questa provocazione e a documentarsi su quanto viene loro suggerito, per evitare di essere male informati da chi si erge a tutore della collettività con slogan ad effetto che rischiano di ritorcersi contro noi tutti.

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