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"Basta riorganizzazioni"

16 Settembre 2009
La FP Cgil di Parma torna a parlare dei servizi sociali del Comune di Parma

La segreteria provinciale della Funzione Pubblica Cgil interviene ancora una volta sulla questione dei servizi sociali del Comune di Parma.

 

“L’assessore ai servizi sociali ci aveva etichettati, il mese scorso, come sfascisti, quando avevamo denunciato l’ennesima fuga dai servizi sociali di un dirigente del Comune di Parma, di recente nomina, sbandierato come uno dei punti cardine della riorganizzazione dei servizi alla persona.

 

Oggi siamo convinti che lo “sfascio” dei servizi sociali del Comune sia una volontà della attuale Amministrazione, che con metodo ha deciso di annullare tutte le competenze tecniche intermedie e dirigenziali, cancellando conoscenze, storia ed esperienze maturate che hanno qualificato i servizi sociali di questa città. È questo il risultato delle innumerevoli (troppe per un governo virtuoso della città e per le tasche del cittadino) riorganizzazioni che hanno il duplice scopo di eliminare o scoraggiare i professionisti “scomodi”, “non allineati”, impegnati a rispondere secondo logiche di equità e non di bandiera, e creare le basi per una massiccia esternalizzazione dei servizi, affidandone la gestione al mercato.

 

E che dire dei dirigenti lautamente pagati, anche oltre i 13 mila euro al mese, che si stanno dimostrando non adeguati nell’assolvere un compito di guida e di definizione di protocolli e procedure per l’accesso ai servizi, di relazioni con le agenzie pubbliche e private del territorio, di interconnessioni istituzionali?

 

Perché il Comune di Parma, che si fregia di efficienza, non ha ancora dato applicazione alla circolare della Regione Emilia Romagna in materia di misure anticrisi per le famiglie in difficoltà economica, già in vigore dal 1° agosto?

 

Infine, come commentare, per fare solo un altro esempio, la creazione di finti comitati di rappresentanza dei familiari degli anziani? Pratiche che sviliscono ed affossano i sacrosanti principi di democrazia partecipativa, di cui solo a parole questa amministrazione vuole darsi lustro.

 

Questa scelta metodica di sfasciare i servizi sociali e portare al silenzio  lavoratori e cittadini, ha creato una condizione insostenibile contro la quale intendiamo mobilitarci per sostenere i lavoratori e la nostra città”.

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