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Autisti licenziati in Tep, la posizione della FILT CGIL

18 Maggio 2018
Controlli doverosi, ma con metodi e strumenti condivisi

Alla luce dei contenuti dell’articolo apparso oggi sulla Gazzetta di Parma, la FILT CGIL provinciale ritiene necessarie alcune precisazione in merito ai fatti che hanno portato al licenziamento di due dipendenti Tep, accusati di un utilizzo improprio dei permessi previsti dalla legge 104.

Nell’articolo il presidente di Tep afferma come i sindacati “abbiamo invitato l’azienda a fare dei controlli” e subito dopo si riporta come i controlli siano stati effettuati da una agenzia investigativa, tramite appostamenti e pedinamenti.

Naturalmente la FILT non entra qui, non disponendo degli elementi necessari e non essendo questo il sio ruolo, nel merito specifico dei fatti che hanno portato alle sanzioni disciplinari. Se le accuse dovessero essere confermate, si tratterebbe di fatti di certo gravi, sia per l’aspetto generale del mancato rispetto di una legge e dell’utilizzo improprio di un diritto che l’intera collettività mette a disposizione dei lavoratori, sia per le gravissime ed irreparabili conseguenze per i lavoratori licenziati.

È necessario chiarire, però, alcuni elementi.

Le Organizzazioni Sindacali, in TEP, hanno sempre invitato l’Azienda ad una attenzione ai comportamenti dei singoli dipendenti che, di riflesso, hanno ricadute sulle condizioni di lavoro di tutti i colleghi. Le Organizzazioni Sindacali, tuttavia, non hanno mai richiesto, né condiviso, interventi di controllo effettuati da soggetti esterni all’azienda (come l’agenzia investigativa privata utilizzata in questo caso), né tantomeno richiesto o avvallato pedinamenti del personale.

Il sindacato di categoria della CGIL si è, anzi, dichiarato critico rispetto all’utilizzo di metodologie di controllo del personale che potrebbero influire negativamente sulla sfera privata e sulla libertà delle persone.

Altro aspetto che va evidenziato, sempre sottolineando la necessità di perseguire comportamenti non rispettosi delle norme, è come La FILT non si sia mai espressa a favore, e non possa gioire, per provvedimenti disciplinari tanto gravi e estremi, come il licenziamento, che non lascia ai lavoratori coinvolti (sempre che le vicende si concludano con la conferma delle accuse mosse dall’Azienda) alcun margine di recupero.

 

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