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Asp Fidenza: tempo scaduto

20 Settembre 2013
CGIL e UIL provinciali chiedono che si dia corso al nuovo assetto a suo tempo annunciato

CGIL e UIL provinciali, unitamente alle proprie categorie della funzione pubblica e dei pensionati, esprimono viva preoccupazione per il “binario morto” in cui sembra essersi incanalato l'iter istituzionale che dovrebbe portare al nuovo assetto dell'Asp distrettuale di Fidenza, l'azienda pubblica di servizi che accorpa la gran parte delle strutture per anziani con posti convenzionati di quel territorio.

Dopo aver annunciato già da maggio, in pompa magna, un determinato percorso che doveva portare in tempi rapidi al superamento delle attuali gestioni miste, l'assemblea dei soci (che sono poi i Comuni del Distretto, con la sola eccezione di Busseto che a suo tempo trasformò la propria Ipab in fondazione) sembra oggi incapace di esternare una qualsiasi decisione, proprio nel momento in cui la Legge regionale di riordino delle Asp costituisce un importante e imprescindibile punto di riferimento; e sembra paralizzata da presunte questioni tecniche che esistono solo nella fantasia e che al sindacato paiono invece il “latinorum” scomodato ad arte per camuffare nodi politici irrisolti.

Non è disertando le riunioni fissate con le delegazioni sindacali (con le sole lodevoli eccezioni di Fidenza, Salsomaggiore e Sissa), né procrastinando decisioni che invece andrebbero prese in tempi molto ristretti, che si tutelano gli interessi dei lavoratori, degli anziani e delle loro famiglie.

CGIL e UIL auspicano che i “balletti” finiscano al più presto, che i sindaci e le amministrazioni di quel distretto sappiano riprendere al più presto l'iniziativa e la programmazione politica che loro compete, che si dia rapida applicazione alla Legge regionale e che si possa al più presto ragionare di tutela dell'occupazione di tutti i lavoratori coinvolti e di assetto della rete dei servizi del territorio.

In caso contrario, sarà dovere delle segreterie provinciali di CISL e UIL e dei relativi sindacati di categoria indicare a lavoratori e cittadini i veri responsabili di uno sfascio annunciato.

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