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ASP Azienda Sociale Sud-Est: giri di parole e concetti fumosi

11 Aprile 2015
Sindacati pubblico impiego: "Serve chiarezza subito"

I giornali degli scorsi giorni hanno riportato la notizia di un incontro del Sindaco di Langhirano con i dipendenti della Casa Protetta denso di rassicurazioni e buoni propositi.

All’interno dell’assemblea sono state però spese parole fumose e rassicurazioni non circostanziate tanto sul futuro dei singoli rapporti di lavoro, quanto sul futuro dell’Azienda.

Se fosse vero che all’azienda sarebbe destinata solo la gestione di due servizi, “Laboratorio Arti e Mestieri” e la cosiddetta “Casetta”, verrebbe drasticamente ridotto il numero di persone necessarie per lo svolgimento degli obiettivi affidati all’azienda, e soprattutto del personale che vive gli uffici amministrativi e direzionali. Dove verrebbero messi tutti gli altri?

Questa domanda richiede una risposta chiara e netta. Se il futuro della gestione diretta di Casa Protetta e Hospice dovesse venire meno sarebbe chiaro il disegno di smantellamento di un’azienda che da anni presta servizio sul territorio erogando ottime risposte ai bisogno dei cittadini di Langhirano e dei Comuni limitrofi. Ancora più grave se consideriamo che le scelte per l’accreditamento di questo servizio al Pubblico sono già state assunte e consolidate.

A Settembre 2014 i Sindaci hanno deliberato un assetto del territorio chiaro che disegna la testa pensante dei servizi in Unione di Comuni e il braccio operativo nell’ASP, come sua azienda. Così facendo sarebbe garantita la totale autonomia nel disegnare i servizi e le risposte ai cittadini, e la piena agibilità pratica di un’azienda che funziona anche grazie allo snellimento di vincoli tecnici che rendono impossibile garantire funzionalità e continuità dei servizi in enti soggetti a patto di stabilità e blocco delle assunzioni.

Nei pochi incontri fatti in presenza del Sindacato queste domande non hanno avuto alcuna risposta. Solo “rinvii tecnici” per poter studiare le migliori soluzioni da proporre. Scoprire in questi giorni che queste risposte siano state date direttamente ai dipendenti svilisce il ruolo di un confronto sindacale onesto e aumenta i dubbi che l’operazione sia chiara e trasparente.

Ogni scelta della Politica è sovrana, ma serve la verità sul futuro di un’azienda con oltre 75 dipendenti e sui servizi che oggi sta egregiamente erogando agli utenti di quel territorio. Il Sindaco convochi le Organizzazioni Sindacali per fare chiarezza e costruire un onesto percorso concertativo sul destino di questi servizi sociali.

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