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Asp Ad Personam, gara d’appalto per il servizio ristorazione

14 Settembre 2012
Le preoccupazioni CGIL, FILCAMS CGIL, FP CGIL e SPI CGIL di Parma

CGIL, FILCAMS CGIL, FP CGIL e SPI CGIL di Parma hanno inviato al direttore generale dell’Asp “Ad Personam” e, per conoscenza, all’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Parma, socio maggioritario dell’Azienda, una richiesta di incontro urgente in merito al bando di gara del 23 agosto scorso per l'appalto del servizio di ristorazione.

Dalla lettura del bando, infatti, si evidenziano diversi problemi e sorgono alcune preoccupazioni attinenti le future condizioni lavoratori dei lavoratori dell'appalto e alla qualità del servizio per gli utenti.

Sulla prima questione il sindacato fa presente che il punto 11 del capitolo “Modalità e termine di presentazione dell'offerta” chiede al soggetto vincitore della gara di “applicare integralmente ai propri addetti i contenuti economico-normativi della contrattazione del settore e dei contratti integrativi vigenti con particolare riferimento al rispetto dei salari minimi contrattuali derivanti dalla stessa” Tale formulazione, oltre che generica e per nulla garante del fatto che non vengano applicati contratti nazionali di comodo con trattamenti economici e normativi al ribasso, è in aperto contrasto con quanto previsto dal Protocollo sugli Appalti di Servizio sottoscritto da Ad personam il 23 ottobre 2009 presso la Prefettura di Parma, che prevede l'impegno a richiedere nei bandi di gara l'applicazione dei contratti nazionale e territoriale di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative (che la circolare ministeriale del 1° giugno 2012 individua in Cgil, Cisl e Uil).

A tale proposito val la pena ricordare che altri bandi svolti secondo le stesse modalità hanno visto vincere alla fine cooperative che applicano trattamenti inferiori anche del 30% rispetto a quelle che operano applicando i contratti, penalizzando così le aziende regolari del territorio, cosa che peraltro avviene sempre più spesso.

Sulla seconda questione desta interrogativi l'importo presunto dell'appalto che, fatti i debiti calcoli, determina in 8 euro il valore della giornata alimentare per gli ospiti e in 5 euro il valore di colazioni/pranzi/merende per i centri diurni. Valori che risulterebbero significativamente più bassi rispetto a quelli dell'appalto in scadenza. Inoltre, i valori previsti per giornata alimentare da indirizzi ministeriali emessi dall'Autorità di Vigilanza individuano medie di prezzo comunque superiori a quanto previsto dal bando.

Occorre anche aggiungere che l'azienda vincitrice dovrà dedurre, dall'importo dell'appalto, i costi per l'allestimento delle attrezzature per lo svolgimento del servizio, per cui il valore dei pasti risulterà ulteriormente eroso.

Per tali ragioni CGIL, FILCAMS, FP e SPI hanno richiesto che, nell’attesa dell’incontro auspicato, si sospenda il bando in oggetto.

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