Ora si attendono le dimissioni di Villani e Buzzi
Nessuna sorpresa per la notizia degli
ultimi eccellenti arresti che stamattina all’alba hanno bruscamente svegliato
alcuni dei protagonisti dello sfavillante castello di carte della passata
amministrazione ducale. Pochi dubbi anche sul fatto che l’inchiesta della
Guardia di Finanza, che oggi ha messo le manette a personalità come l’ex
sindaco Vignali, l’ex coordinatore provinciale Pdl Villani, l’ex presidente di
Stt Costa e l’editore di Polis Quotidiano Buzzi (ma che conta 17 indagati),
possa riservare nuovi colpi di scena.
Nessuna sorpresa quantomeno per la CGIL di
Parma, che per anni ha additato il sistema di gestione della cosa pubblica in
salsa locale, segnalandone la scarsa trasparenza e la contiguità con apparati
di potere che poco si curavano dei bisogni dei cittadini, utilizzando le
risorse pubbliche a fini personali.
Ora siamo – si spera – agli ultimi colpi di
coda della Parma del malaffare e di una vicenda, o meglio di un intreccio di
vicende, che hanno messo in luce quanto sia facile per amministratori e
dirigenti pubblici dalla dubbia moralità avere una “condotta fraudolenta
finalizzata ad accumulare ingenti ricchezze da destinare ad usi strettamente
privati”, compreso il finanziamento di campagne elettorali, il condizionamento
attraverso i social media e il controllo della stampa locale della popolazione
parmense, assunzioni pilotate di parenti e amici e chissà cos’altro. Il tutto
silenziando il più possibile le voci fuori dal coro, come i sindacati, che
anche quando fortemente rappresentativi, come la stressa CGIL, venivano
regolarmente esclusi da ogni confronto di merito sulle questioni che
riguardavano i bilanci e in generale l’utilizzo delle risorse comunali.
Questo nuovo filone di inchiesta contribuisce a fare luce sui punti rimasti oscuri in questa vicenda, sollevando definitivamente il velo su quella politica di centro-destra, scandalosamente disinvolta e irresponsabile, che ha condizionato Parma per troppi anni con la sua disonestà e arroganza. Un’arroganza che non è mai venuta meno, a giudicare dalle recenti lezioncine impartite dall’ex sindaco Vignali sulla bontà e assennatezza della sua Giunta.
A
questo punto non resta che confidare nell’esito del percorso giudiziario,
auspicando che tutti i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro
azioni. Parma e i suoi cittadini meritano di ritrovare la credibilità e la
dignità perdute, un compito che spetta anche alla attuale Giunta Pizzarotti, la
quale male non farebbe ad esprimere nei fatti oltre che nelle parole una reale,
forte, incontrovertibile discontinuità con quella che l’ha preceduta.