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Arresti dei Nas a Parma

9 Maggio 2017
CGIL e FP CGIL: “Si attivino tutti gli anticorpi per mettere in sicurezza il sistema sanitario e ospedaliero-universitario”

L’ennesima convulsa giornata di ieri, seguita alla vasta inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato a 19 arresti, 5 dei quali parmigiani, tra medici e imprenditori dell’ambito sanitario locale, che sarebbero protagonisti di un diffuso sistema di corruzione e riciclaggio, riporta ancora una volta bruscamente Parma al centro di una dubbia attenzione.

La CGIL territoriale e la Funzione Pubblica CGIL di Parma non possono esimersi dall’esprimere sconcerto e grande preoccupazione nell’apprendere che le operazioni e gli arresti eccellenti eseguiti in Azienda Ospedaliero-Universitaria farebbero capo a focolai di corruzione sistematica, che ancora una volta investono un pezzo fondamentale del sistema pubblico, nella fattispecie quello sanitario e universitario, che in ultima istanza è un bene comune e come tale va preservato.

Data per scontata la fiducia nel sistema giudiziario, che ci si augura saprà individuare con precisione e tempestivamente le relative responsabilità, occorre capire – e da tempi non sospetti il sindacato chiede attenzioni e provvedimenti in tal senso - come attivare tutte le necessarie cautele per mettere in sicurezza il complesso di procedure che sostanziano gran parte del sistema sanitario e ospedaliero-universitario: dai concorsi alle nomine, dagli appalti alle forniture, ai rapporti con le aziende farmaceutiche.

Tale vicenda, insomma, evidenzia una volta di più l’imperativo di inoculare in quel sistema anticorpi capaci di inibire derive come quelle evidenziate da queste ultime inquietanti indagini. Tanto più inquietanti se sarà confermata, oltre alle ipotesi di corruzione, l’esecuzione di sperimentazioni sui pazienti a loro insaputa.

A tali considerazioni il sindacato deve poi affiancare l’attenzione nei confronti degli effetti che tali esiti investigativi hanno nei confronti dei lavoratori del settore e della difesa della loro dignità e credibilità, troppo spesso messe in discussione per le malefatte di pochi.

Il sindacato è, e sarà, in prima fila nel condannare questi comportamenti e per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e i servizi per le nostre comunità, che sono l’unico “datore di lavoro” di chi opera nell’ambito pubblico.

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