La proposta di legge della CGIL
Gli appalti sono il nostro lavoro, i diritti non sono in appalto, questo lo slogan della raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dalla CGIL su “Garanzia dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati nelle filiere degli appalti pubblici e privati, contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra imprese e tutela dell'occupazione nei cambi di appalto”. Un testo la cui stesura ha visto il coinvolgimento delle categorie più direttamente interessate ed il contributo dell'Ufficio Giuridico Cgil.
L’iniziativa è parte integrante e significativa di una strategia inclusiva e di lotta al precariato, che vuole essere uno degli assi centrali della politica contrattuale e per lo sviluppo e attraverso la quale la Cgil intende contribuire al lavoro parlamentare sul recepimento delle Direttive Europee in materia di appalti, che porterà alla riscrittura delle norme in materia.
Lo scopo è di ripristinare una piena garanzia di trattamenti dei lavoratori, attraverso la responsabilità in solido del committente, modificando, quindi, la norma della Fornero che era intervenuta negativamente.
La tutela dei trattamenti retributivi e previdenziali dei lavoratori attraverso la responsabilità in solido; il contrasto all'illegalità e alle infiltrazioni malavitose, con la reintroduzione degli indici di congruità a garanzia dei livelli occupazionali; il contrasto al massimo ribasso e la reintroduzione del rispetto della clausola sociale nei campi di appalto; l'esclusione dalle procedure di appalto delle imprese che abbiano violato gli obblighi contrattuali: questi in sintesi gli obiettivi contenuti nel testo della proposta di legge.
Il tutto nella consapevolezza che il punto dirimente rimane la frontiera della legalità e della lotta alla penetrazione malavitosa nell’economia. Anche per questo, il lavoro della Cgil sugli appalti è parte della campagna che il sindacato guidato da Susanna Camusso ha lanciato sulla legalità sotto il titolo “Legalità: una svolta per tutte”.
Nelle prossime settimane sarà possibile aderire alla raccolta delle firme presso gli uffici delle segreterie comunali di tutti i Comuni della provincia Parma oltre che presso i banchetti che verranno allestiti nelle principali piazze del territorio, secondo un calendario che verrà comunicato attraverso i canali web del sindacato e gli organi di informazione locali.
Presso tutte le Camere del Lavoro sono fin
da ora disponibili personale e materiali informativi per conoscere i dettagli
della proposta di legge.