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Appalti: protocollo d’intesa tra l’Università di Parma e i sindacati CGIL, CISL e UIL

28 Marzo 2018
Obiettivi comuni: trasparenza, legalità, promozione del lavoro regolare, tutela dei lavoratori

L’Università di Parma e CGIL, CISL e UIL stringono un patto sugli appalti, nel comune obiettivo di promuovere il lavoro regolare e di tutelare i lavoratori in un quadro improntato alla trasparenza e alla legalità.

L’intesa è stata firmata questa mattina nella sede dell’Ateneo da Rettore Paolo Andrei e dai segretari provinciali delle tre sigle sindacali: Massimo Bussandri per la CGIL, Federico Ghillani per la CISL e Mario Miano per la UIL.

L’accordo rimarca la volontà comune dei firmatari di promuovere lavoro regolarecoesione sociale, efficienza nella predisposizione e gestione delle procedure, e di dare la più piena attuazione alle ultime disposizioni su trasparenza amministrativa e anticorruzione in un contesto di promozione della legalità e di valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile.

Sulla base dell’intesa (che farà fede anche per le imprese in subappalto) l’Università s’impegna ad applicare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le disposizioni relative alla verifica dell’anomalia dell’offerta e alla complessiva valutazione della sua congruità, considerando tra i possibili elementi di qualità il possesso del rating di legalità e d’impresa (strumenti di verifica della capacità, tecnica e morale, delle imprese che partecipano alle procedure di gara) e il possesso di certificazioni etiche rilasciate secondo norme internazionali riconosciute.

Per la valutazione della congruità dell’offerta l’Università chiederà che al personale impiegato nei lavori siano applicati i contratti collettivi nazionali e territoriali stipulati dalle associazioni dei datori di lavoro e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto.

L’Ateneo inserirà inoltre nei bandi di gara la cosiddetta “clausola sociale”, per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia dei posti di lavoro. Nello specifico, nel caso di passaggio tra appaltatore uscente e appaltatore entrante, sarà obbligatoria la clausola sociale per l’assorbimento del personale impiegato dall’appaltatore uscente, garantendo occupazione e condizioni contrattuali.

In caso di accertata inadempienza contributiva, infine, l’Università tratterrà l'importo corrispondente all'inadempienza per effettuare un versamento diretto agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa edile.

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