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Allarme scadenza TASI

6 Giugno 2014
CGIL, CISL e UIL di Parma chiedono ai Comunila proroga della scadenza del 16 giugno

Si è da poco conclusa la conferenza stampa che le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, unitamente ai responsabili dei relativi centri di assistenza fiscale, hanno convocato per denunciare la preoccupante situazione dovuta all’imminente scadenza dei termini di pagamento della TASI e lanciare un grido di allarme circa la concreta possibilità di intasamento degli stessi CAAF.

La nuova tassa sui servizi indivisibili, criticata fin dall’inizio dalle sigle confederali in quanto più pesante della vecchia IMU, è stata oggetto di confusione legislativa da parte dei Governi che l’hanno adottata, in particolare per il lasso di tempo ristrettissimo (dal 3 al 16 giugno) previsto per il pagamento della prima rata, con le conseguenti difficoltà per le Amministrazioni locali, i cittadini e i CAAF. Nella nostra provincia 46 Comuni hanno deliberato nei termini previsti, mentre per gli altri 10 la scadenza della prima rata dovrebbe essere il 16 ottobre.

Ma cosa sta succedendo nel Comune capoluogo? In questi ultimi giorni, migliaia di cittadini si stanno rivolgendo ai servizi fiscali dei sindacati confederali per produrre la certificazione ISEE, perché a Parma la  deliberazione sulla TASI prevede detrazioni non solo sulla base della rendita catastale dell’immobile ma anche del reddito e del patrimonio. I contribuenti stanno quindi cercando di attrezzarsi per ottenere per tempo la necessaria certificazione ISEE e rispettare la scadenza del 16 giugno, ma moltissimi non ce la faranno, perché oggettivamente non è possibile soddisfare tutte le richieste in una decina di giorni.

Va detto che nel Comune di Parma è stata fatta una buona deliberazione sulla TASI, tra l’altro frutto di un confronto serrato anche con le organizzazioni sindacali: infatti, pur avendo portato l’imposta al massimo previsto dalla normativa nazionale, si è costruito intorno un valido sistema di detrazioni improntato ad una maggiore equità e progressività rispetto alla vecchia IMU. Ora, il fatto che non venga prevista nessuna deroga dal Comune rispetto alla scadenza del 16 giugno fa correre due rischi: il primo è che molti cittadini che avrebbero diritto all’esenzione totale o a detrazioni molto significative non facciano in tempo ad esercitare questo diritto; il secondo è che in sede di conguaglio a fine anno, quando invece sarà sicuramente prodotta da chi ne ha facoltà la certificazione ISEE, il Comune si troverà a dover restituire quanto indebitamente percepito, con tutte le difficoltà tecniche e i disagi che si possono immaginare.

I sindacati prevedevano che questo potesse verificarsi e fin dal’inizio del confronto sulla fiscalità locale (già da aprile) avevano chiesto al Comune di Parma che deliberasse di non sanzionare coloro che avessero presentato la certificazione e pagato l’imposta con un ritardo ragionevole (identificato con la fine di luglio) ma nonostante le rassicurazioni verbali dell’Amministrazione a tutt’oggi nessuna deroga è stata formalizzata.

Massimo Bussandri (segr. Gen. CGIL Parma), Angela Calò (segr. conf. CISL Parma) e Mario Miano (segr. gen. UIL Parma), insieme ad Alessandro Dall’Asta (resp. CAFF CGIL Parma) e Federico Grasselli (resp. CAFF CISL Parma), hanno pertanto rinnovato l’appello ai Comuni, quello di Parma in primis, affinché sospendano le sanzioni almeno fino a fine luglio, mettendo così  i contribuenti che vogliono pagare, ma vivono paradossalmente nell’ansia di non riuscirci, di ottemperare in tempi ragionevoli al versamento dell’imposta.

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