L'annuncio in un OdG: "Senza un piano di investimenti sugli impianti, l’igiene e la sicurezza dello stabile la mobilitazione proseguirà"
I lavoratori della
Direzione Provinciale di Parma, riuniti oggi in assemblea, denunciano per
l’ennesima volta le condizioni in cui versa l’impianto di climatizzazione dello
stabile di Strada Quarta, all’interno del quale, nei giorni scorsi si sono
raggiunte punte di temperatura di 33-34° e percentuali di umidità superiori al
50%.
Nel corso degli
ultimi anni più volte è stata sollecitata una soluzione ai problemi
dell’impianto, oramai obsoleto, della sede di Strada Quarta, ma oltre a un
sistematico rimpallo di responsabilità tra l’Amministrazione e la proprietà,
non si è andati oltre a qualche intervento palliativo, come i quattro motori
dedicati del Front Office (installati a spese delle casse pubbliche e non della
proprietà, come sarebbe corretto), intervento ottenuto con la mobilitazione dei
lavoratori dopo che nell’inverno 2012-2013 i colleghi dell’U.T. hanno svolto il
lavoro di sportello spesso con temperature di 13-14°.
La mancata
refrigerazione degli ambienti di questi giorni è solo l’ultimo capitolo di una
serie di malfunzionamenti che negli ultimi anni hanno reso per lunghi periodi
inadeguate le temperature estive e
invernali nell’ufficio. Gli interventi messi in campo nel corso del tempo sono
stati non risolutivi di una situazione insostenibile.
Se ciò non fosse
abbastanza, quotidianamente il personale e gli utenti dell’ufficio fanno i
conti con i continui guasti degli ascensori, la mancata sanificazione degli
impianti di climatizzazione – per i quali si opera solo una sommaria pulizia
dei filtri e non la disinfezione delle batterie contro la colonizzazione di
batteri – e le condizioni igieniche generali dell’edificio, in cui non vengono
svolte le pulizie straordinarie o in cui spesso manca la carta nei bagni.
Non è più
accettabile che i lavoratori siano costretti a svolgere la propria attività lavorativa
in condizioni simili mettendo a repentaglio la propria salute, al pari di
quella degli utenti che quotidianamente affollano l’ufficio.
Non è più
accettabile che l’Amministrazione, nonostante la probabile presenza a Parma di
stabili demaniali, sia ubicata dal 2000 presso un edificio privato preso in
locazione (il dato più aggiornato circa la spesa annuale per la locazione è di
€ di 470.379,44 + IVA; fonte: sito internet dell’Agenzia, sezione
“Amministrazione Trasparente” / Beni immobili e gestione patrimonio / Canoni di
locazione e affitto) e poi, in nome dei risparmi di spesa, si lasci un ufficio
pubblico in condizioni di degrado come quelle che si osservano quotidianamente
e di insalubrità, come emerge in questi giorni.
Non sono più accettabili
i rimpalli di responsabilità tra Amministrazione e proprietà dello stabile
quando le leggi vigenti suddividono con chiarezza la competenza degli
interventi di manutenzione tra locatore e conduttore e comunque non possono
essere i lavoratori a subire i contenziosi conseguenti all’unilaterale
riduzione dei canoni prevista dal Decreto Legge 66/2014.
Per questi motivi,
i lavoratori della DP Parma e le organizzazioni sindacali, in assenza di
interventi tempestivi e risolutivi e di un piano certo di investimenti sugli
impianti, sull’igiene e sulla sicurezza dello stabile attueranno, già dai
prossimi giorni, le forme di mobilitazione e di agitazione che si riterranno
più opportune.
Letto e approvato
all’unanimità