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8 marzo 2012: "Alle compagne e ai compagni della FLAI"

7 Marzo 2012
Intervento della segretaria generale Flai Cgil, Stefania Crogi

8 MARZO 2012

Alle compagne e ai compagni della FLAI

ricordiamo la giornata dell’8 marzo, una giornata di lotta per le donne e anche simbolo del loro riscatto, in un momento in cui il nostro Paese, l’Europa, ed il mondo intero è attraversato da una crisi economica pesantissima.

In questo scenario di difficoltà per tutti i lavoratori e le lavoratrici, alle donne spetta sempre una difficoltà in più. In un momento in cui diritti, tutele, protezioni sociali si abbassano, le donne – nonostante le tante conquiste fatte negli anni – pagano sempre un prezzo un po’ più alto.

Per arginare e frenare tutto ciò è necessario l’impegno della nostra categoria con gli strumenti propri del sindacato, primo tra tutti il contratto di lavoro.

Con soddisfazione lo scorso 24 febbraio abbiamo approvato a Fiuggi le piattaforme per i rinnovi dei contratti dell’industria e della cooperazione alimentare, nelle quali sono inserite richieste importanti. Dal rafforzamento di un sistema di diritti e tutele con l'aumento, ad esempio, dei giorni di congedo per malattia dei figli o in occasione di una nuova nascita, a maggiori flessibilità di orario per i genitori che debbano accompagnare i figli all'asilo nido. Per i lavoratori e le lavoratrici immigrate si richiede la possibilità di facilitare l'uso di ferie e permessi retribuiti per il ricongiungimento familiare.

Oltre al settore industriale, stiamo lavorando al rinnovo dei contratti provinciali del settore agricolo. Si tratta di appuntamenti importanti, che ci vedono impegnati, attraverso la contrattazione, a migliorare le condizioni di lavoro di donne e uomini.

Un altro tema che ci vede fortemente mobilitati è quello relativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento cui sarà dedicata anche la Terza Assemblea Nazionale delle donne della Flai, che si svolgerà a Roma il 20 aprile. Anche su questo punto è necessario non abbassare la guardia, poiché il rischio è che in un momento di crisi possa esserci la tentazione che si può “risparmiare” o “semplificare” sulla salute sulla e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Parimenti siamo impegnati su temi di carattere generale, a partire dalla riforma delle pensioni, che innalzando l’età pensionabile per le donne, non ha certo inserito un elemento di parità, ma anzi ha amplificato una forte disparità che grava e ha sempre gravato sulle donne, le quali con il loro lavoro di cura, di assistenza, di supporto alla famiglia hanno costituito un pezzo importante di quello che oggi chiamiamo “welfare”, hanno contribuito a far funzionare l’intero Paese. Oggi è a questa “metà del cielo” che si chiede ancora un sacrificio in più.

Inoltre, se volgiamo uno sguardo al resto del mondo, troviamo il permanere di altre differenze e disuguaglianze che riguardano ancora il lavoro. Alcuni rapporti della Confederazione Internazionale dei Sindacati si sono soffermati sulla differenza salariale tra uomini e donne, esaminando la situazione il 43 paesi del mondo, e le notizie non sono confortanti. Il Differenziale Retributivo di Genere è altissimo in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa, ma con percentuali più basse si registra anche in Europa.

Qui soprattutto in settori con bassi tassi di sindacalizzazione. Ma non bisogna andare molto lontano per verificare che anche nei nostri campi le donne, spesso straniere, prendono una paga inferiore, e se provano a chiedere il motivo la risposta è: “sei donna, se vuoi lavorare è così”. L’elenco di cose che non vanno è ancora oggi, nel 2012, troppo lungo: la firma delle dimissioni in bianco, contro cui ci stiamo battendo in ogni sede, non è forse pensata un po’ di più per le donne? Non sono le donne ad essere mandate via per prime se c’è una ristrutturazione aziendale?

Con voi ricordo oggi questi dati e questi problemi, poiché sono parte della vostra attività, del vostro lavoro, ma voglio anche dire che il movimento dei lavoratori e il movimento delle donne, hanno attraversato momenti difficili, riuscendo sempre però a segnare un punto di avanzamento per i diritti e le tutele di tutti. Oggi anche voi, anche noi, dobbiamo lavorare per ottenere una conquista in più, un diritto che sia veramente per tutti, una condizione migliore, partendo proprio dal posto di lavoro, cominciando dalle condizioni di lavoro, per conciliare con esso anche i tempi e le cose della vita.

È un compito difficile, ma che non ci deve spaventare, convinti che insieme qualcosa può cambiare.

 

Il Segretario Generale

Stefania Crogi

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